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sabato, 27 Luglio 2024

Gaia a caccia di esopianeti e misteri della Via Lattea con un cuore italiano

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

E’ partita la sonda Gaia. La più ambiziosa missione promossa dal consorzio scientifico europeo Esa. Cercherà di capire la composizione della via lattea, misurare la materia oscura, costruendo un mappa della nostra galassia analizzando oltre un miliardo di oggetti. Questo misurando radiazioni, onde gravitazionali, rotazioni, moti ed evoluzioni stellari grazie ai suoi “occhi”: due telescopi con sei specchi ed attrezzature raffinatissime mai viste fino ad ora nello spazio che gli consentiranno, con uno schermo di un miliardo di pixel, di monitorare e fotografare in 3D la via lattea, realizzando una mappa che si misurerà in anni luce della nostra galassia.
Dagli asteroidi alle stelle nascenti,dalle nane brune ai misterisi quasar, Gaia cercherà di carpire le logiche che caratterizzano tutti i misteriosi protagonisti del nostro vicino universo ed i loro movimenti con una precisione fino ad ora impensabile.
La missione Gaia si avvale del fondamentale contributo dei ricercatori italiani che hanno partecipato sia alla costruzione della sofisticata sonda e che sono impegnati all’analisi dei miliardi di dati in arrivo.
Un nuovo quadro aggiornato che sarà una vera manna per studiosi di astrofisica ed esperti del settore.
Per avere i primi riscontri “complessivi” della mappatura bisognerà attendere cinque anni ma già da subito i ricercatori, impegnati in diversi laboratori anche in Italia e nel resto d’Europa, saranno alle prese con l analisi dei primi dati.
Per dare un idea della efficacia delle strumentazioni a disposizione di questo osservatorio spaziale esso è in grado di misurare un oggetto dello spessore di un capello da mille chilometri di distanza.
La ricerca spaziale è sempre più affascinante anche perchè coinvolge aspetti, che vanno ben oltre i freddi calcoli e misurazioni degli astronomi, con implicazioni filosofiche ed anche religiose ineluttabili quando si affrontano interrogativi come l’origine del cosmo, del tempo, dello spazio e ci si chiede cosa sia la realmente materia, le energie, la luce. Fino all’uomo o a possibili altre forme di vita che paiono (per quanto diverse) pio che possibili. Interrogativi che non possono ignorare gli sviluppi delle ipotesi legate alle teorie della relatività ed dai modelli legati alla fisica quantistica. (scienza che studia le logiche delle particelle sub atomiche. Insomma andando dai neutrini a buchi neri e supernove.
A questo proposito i dati che la sonda Gaia raccogliera nel profondo del cosmo in un modo totalmente innovativo potranno fornire piu che risposte aprire nuovi scenari e sollevare come spesso avviene nella scienza. Specie qundo il tema sono i misteri irrisolti sulla autentica struttura della nostra galassia.
I principi della relatiività, elaborati da Albert Einstein, saranno messi alla prova. Fenomeni come espansione dell’universo (che pare in fortissima accellerazione con imprevedibili sviluppi) avrà forse nuove conferme e misurazioni. Per non parlare degli attesi nuovi riscontri riguardanti la materia scura che, secondo alcuni sudiosi , costituirebbe la parte più vasta e misteriosa dell universo e ne rappresenterebbe il vero carburante che giustifica la continua ed inarrestabile sua espansione.
Una fotografia che tra pochi anni ci potrebbe permettere di guardare nel futuro e contemporaneamente di andare indietro alle origini del tutto che ci circonda.
Il satellite è stato lanciato dalla Guajana con un razzo Soyuz che accende i ricordi delle antiche rivalità russo americane degli anni 70.
Gaia si collocherà su un orbita particolare a 1,5 milioni di chilometri dalla terra. Un punto particolare di equilibrio e di convergenza delle linee gravitazionali di sole, luna e terra scoperto dal fisico e matematico torinese Joseph louis Lagrange sul finire del 700.
Moreno D’Angelo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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