Alla fine è finita nel registro degli indagati. All’ex ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è contestato il reato di false dichiarazioni ai pubblici ministeri nell’ambito dell’inchiesta Fonsai che aveva fatto scattare le manette ai polsi di Salvatore Ligresti, delle due figlie Giulia e Jonella, e di alcuni top manager della finanziaria.
I fatti. La guardasigilli il 19 agosto 2013 si era scambiata diverse telefonate e sms con Antonino, fratello del patron di casa Ligresti, promettendo di sensibilizzare chi di dovere perché Giulia venisse scarcerata a causa dell’anoressia di cui soffre che l’aveva portata a perdere molti chili.
La rampolla era stata scarcerata in seguito a una istanza di patteggiamento su cui il Guardasigilli, per quanto sentenziato dalla Procura di Torino, non avrebbe avuto alcuna influenza. Ma i pm torinesi, il 22 agosto, Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, avevano interrogato la Cancellieri proprio su quelle telefonate.
Durante l’interrogatorio però la guardasigilli avrebbe omesso alcuni particolari ritenuti significativi.
Poi il fascicolo venne trasmesso a Roma per questioni di competenza territoriale.
Intanto l’avvocato dell’ex ministro, Franco Coppi, presente nell’interrogatorio di venti giorni fa nella Procura di Roma, ha fatto sapere che «c’è già la richiesta di archiviazione da parte della Procura. Siamo già in attesa della decisione del giudice».
«Come al solito si danno notizie a metà, senza verificare fino in fondo – sottolinea Coppi – C’è stato l’interrogatorio, e pochi giorni il pm ha chiesto l’archiviazione. Ora siamo in attesa della decisione del giudice».
Si parla di archiviazione per le spiegazioni e i chiarimenti dati dalla Cancellieri davanti ai magistrati.
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