Il leader di Fiom Maurizio Landini si chiede se non sia «eccessiva la reazione delle forze dell’ordine». Gli agenti, dopo un lancio di uova, pomodori e petardi rispondono con lacrimogeni e cariche verso gli studenti, in protesta in piazza Castello durante il vertice europeo dei ministri del Lavoro, al teatro Regio.
«Bisogna capire se quest’eccesso di reazione sia dovuto a un’inesperienza di chi era in piazza o se dietro ci siano indicazioni del Governo» spiega Landini.
«Se è così è bene che il governo le cambi perché non si può trasformare un democratico conflitto in una questione di ordine pubblico quando non c’è».
«Vorrei che ci fosse un segnale – continua – anche verso chi dirige le forze di polizia perché le piazze si gestiscono in un altro modo. Abbiamo gestito piazze ben più complicate senza che succedesse assolutamente nulla» conclude il leader della Fiom, criticato per aver continuato il comizio in piazza Castello, mentre a pochi metri dai lavoratori in sciopero, si fronteggiavano poliziotti e studenti. Alle critiche però Landini risponde: «Non permettiamo a nessuno di toglierci la parola».
Immediata la risposta di Stefano Esposito senatore del Pd che esprime la sua solidarietà nei confronti della polizia e secondo il quale la Fiom «ha sindrome complotto» e consiglia di prendere le «distanze da facinorosi». “Sorprende che il Segretario nazionale della Fiom e l’onorevole Airaudo – aggiunge Esposito – anziché prendere le distanze in maniera netta da chi ha macchiato la manifestazione del proprio sindacato, preferiscano accusare la polizia, a cui va la mia totale solidarietà»
«Evidentemente se gli antagonisti non riescono a perdere occasione per scontrarsi con chi rappresenta lo Stato, – continua Esposito – Landini e c. non riescono a rinunciare all’obsoleto complesso del complotto. Invito, pertanto, i vertici nazionali e locali della Fiom – conclude Esposito – a non incorrere nell’errore di legittimare il teppismo politico rappresentato dai 200 facinorosi che abbiamo visto all’opera questa mattina in piazza Castello e che sono gli stessi che utilizzano questi metodi al cantiere Tav di Chiomonte, ai cortei del Primo Maggio e in qualunque occasione di piazza».