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sabato, 27 Luglio 2024

Asti, Fellini agli occhi dei migranti: come studiare italiano al cinema

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di Silvia Musso
Deve essere sembrata un’Italia strana quella ritratta in “La dolce vita”, il celebre film di Federico Fellini, agli occhi degli studenti stranieri del laboratorio di italiano dell’associazione Noix de Kola.
Lo scorso 19 marzo dieci studenti frequentanti uno dei corsi di italiano organizzati dall’associazione astigiana di volontariato che si occupa di diritti ed integrazione dei migranti, sono andati al cinema a vedere uno dei capolavori della cinematografia italiana. Diverse le loro provenienze: Marocco, Senegal, Kosovo e Ucraina. Insieme a loro 4 insegnanti.
«È stato un film impegnativo, ma è piaciuto a tutti soprattutto per il ritratto di un’Italia molto diversa da quella che viviamo ora – commenta Simona Povigna, presidente dell’associazione che dal 2010 tiene ad Asti corsi di italiano per migranti secondo i parametri previsti dal Quadro Comune di Riferimento Europeo – In ogni caso è stato un modo per introdurre contenuti culturali e storici che saranno poi sviluppati e discussi a lezione».
Un modo per conoscere meglio il Paese di accoglienza partendo dall’arte, ma anche e soprattutto una sperimentazione nella didattica intrapresa dall’associazione.
«È da due anni che utilizziamo il cinema come strumento didattico. Alle nostre classi proponiamo la visione di film che poi commentiamo insieme. Questo anche in preparazione dello SLAFF, il Social Lab Film Festival di Asti».
SLAFF è una rassegna cinematografica sul tema delle migrazioni organizzata da Noix de Kola insieme ad Arthesis, altra realtà associativa locale, che è andata in scena nel 2012 e 2013. Aspetto innovativo di questa iniziativa, che l’ha resa unica sul territorio astigiano e le ha conferito un taglio molto partecipativo, è stata la stretta sinergia tra l’evento e le attività del laboratorio di lingua italiana. Parte delle pellicole proposte nelle due edizioni della rassegna erano state, infatti, utilizzate come strumento didattico, analizzate e votate dagli stessi studenti della scuola.
«In questo modo, oltre a potenziare e valorizzare il ruolo della cinematografia nella didattica dell’italiano, si è valorizzato il ruolo degli studenti, in parte loro stessi “registi” della rassegna – entra nel merito dell’iniziativa Povigna – SLAFF è un esperimento di cinema di comunità, un tentativo di costruire un percorso cinematografico che coniuga la dimensione artistica e culturale con quella sociale, relazionale e comunitaria».
Il film che gli studenti sono andati a vedere la scorsa settimana è parte di un omaggio che la città di Asti sta dedicando al grande regista italiano, vincitore di 5 Oscar. Dopo “La strada” e la copia restaurata de “La dolce vita” saranno proposti “8½” (2 aprile) e “Amarcord”, (16 aprile). Le proiezioni saranno al Teatro Alfieri di Asti, alle 21 (ingresso libero).
Fino a lunedì 31 marzo, inoltre, Palazzo Mazzetti ospiterà una mostra ad ingresso libero dove sono esposte 100 tavole originali del regista riminese tratte dal “Libro dei sogni” e foto e pubblicazioni provenienti dalle collezioni della Libreria antiquaria Coenobium di Asti.

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