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venerdì, 6 Dicembre 2024

Fca, nuovo accordo per i contratti di solidarietà. Ridotto il numero dei lavoratori coinvolti a Torino

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

di Moreno D’Angelo

E’ stato firmato un nuovo accordo in Fca per la rimodulazione dei contratti di solidarietà che saranno applicati fino al 2017 nel Polo produttivo di Torino (Mirafiori Plant e Agap Grugliasco). Prevista una ulteriore riduzione dei lavoratori coinvolti. «A Mirafiori – riferisce Dario Basso, segretario generale della Uilm torinese – l’azienda ha comunicato un calo di 115 unità, anche per effetto di fuoriuscite e distacchi in altre realtà produttive del Gruppo. Inoltre 14 colleghi che erano distaccati presso Abarth Corse sono tornati in Abrath Manufacturing rientrando nel contratto di solidarietà».

Il numero degli esuberi temporanei dichiarati nei contratti di solidarietà scende da 1.014 a 963. I rappresentanti della Uil metalmeccanici torinese parlano della necessità di continuare a monitorare il percorso positivo intrapreso grazie agli accordi e «lavorare affinché l’apertura che abbiamo dimostrato venga ripagata con un’ accelerazione del processo, con l’arrivo a Torino di un nuovo modello del segmento premium e il rientro di tutti i lavoratori». Tuttavia viene rilevato con preoccupazione da Basso e dal funzionario Sergio Di Ruzza come: – «l’obiettivo e’ arrivare nel 2018 con gli impianti a pieno regime, ma se cosi’ non fosse, si evidenzierebbero significativi problemi a livello sociale in quanto gli ammortizzatori andranno a esaurimento». In conclusione per quanto riguarda lo stabilimento di Grugliasco i rappresentati sindacali auspicano che da settembre vi sia una significativa risalita produttiva. Insomma un quadro che resta problematico nonostante gli accordi siglati su cui pesa la speranza di una sostanziale, diffusa e duratura ripresa produttiva.

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