di Bernardo Basilici Menini
Un Consiglio comunale teso, quello di ieri, in cui sono stati affrontati alcuni degli argomenti più scottanti del momento. Tra questi anche l’ex Moi, con la sindaca Appendino che ha annunciato la costituzione di un tavolo interistituzionale, dal quale, tuttavia, in prima battuta risultava esclusa la Circoscrizione 8. Una notizia che non è piaciuta al presidente di Circoscrizione Davide Ricca, che ha definito “gravissimo” l’accaduto.
Ricca, la sua reazione dopo che è stato annunciato un tavolo interistituzionale sull’ex Moi, in cui mancava la presenza della Circoscrizione di cui lei è presidente, non si prestava a interpretazione.
Diciamo che la cosa mi dispiace molto: fino a ora eravamo stati coinvolti su tutti i passaggi e anche l’invito ai presidenti di Circoscrizione a partecipare al tavolo provinciale sulla sicurezza era sembrata un’apertura interessante. Quando ci sono stati i due giorni di tensione a novembre la nostra Circoscrizione è stata la prima a cercare di capire cosa stesse succedendo e a cercare di rasserenare i cittadini. Il primo interlocutore a cui vengono chieste informazioni è l’ente di prossimità, siamo noi. E’ evidente che non possiamo pianificare sgombero e ricollocazione, però mi sembra paradossale che la Circoscrizione non venga convocata a un tavolo interistituzionale. Siamo un’articolazione della città e dobbiamo rispondere a un territorio che da molti anni aspetta soluzioni, che non sono mai arrivate, nemmeno dalle giunte comunali di centrosinistra. Noi abbiamo informazioni che possono essere necessarie per la realizzazione degli interventi.
E, secondo lei, come mai non siete stati invitati ?
Non lo so. La sindaca, nella comunicazione, ha detto che dipende dal fatto che il Comune ha la responsabilità ultima. D’accordo, fino a qui tutto bene. Ma se c’è anche la Città metropolitana non capisco perché non ci debba essere la Circoscrizione. Ci sono alcune cose che non capisco nel rapporto che le istituzioni municipali vogliono tenere con noi, e questa è una di quelle. Tra l’altro in Circoscrizione 8 sull’ex Moi è stata proposta una mozione che è stata votata da tutti, consiglieri del M5S inclusi, quindi non capiamo veramente queste dinamiche.
Ecco, sembra che, in generale, il rapporto tra la giunta pentestellata e le Circoscrizioni non sia particolarmente lieto.
Io ricopro la carica di presidente dallo scorso giugno, ma mi dicono che problemi del genere ci sono sempre stati. Ciononostante non vorrei, e temo, che la differenza di colore tra giunta e Circoscrizioni giochi un ruolo in questa faccenda, cosa non dovrebbe assolutamente esserci, dato che tutti rappresentiamo istituzioni e che la lealtà istituzionale deve essere sempre mantenuta.
E sui tagli?
Aspettavamo una convocazione in questa settimana, ma non è arrivata. Speriamo a questo punto che la sindaca mantenga la parola data e decida di non procedere a tagliare i nostri bilanci, anche se ancora la cosa non è detta.
Torniamo all’ex Moi. Quali sono le vostre richieste e le vostre istanze?
Sul tema abbiamo chiesto cose precise. Anzitutto il coinvolgimento delle Regioni, e non solo del Piemonte, nella ricollocazione degli occupanti. Secondo, vogliamo essere informati e sapere cosa succede: nessuno pensi di farci vivere la stessa situazione che abbiamo patito per le arcate, con anni di promesse cadute nel nulla. Chiediamo poi di essere coinvolti. Non si può pensare di fare dei piani senza sapere quali sono i progetti della Circoscrizione. Ripeto: il quartiere sente voci e promesse da anni, ora è il tempo che vengano mantenute.
E le vostre proposte?
Allora, sulle arcate siamo in attesa di sapere cosa succederà con il polo scientifico, sapendo che ci sono dubbi sull’impegno economico della Regione, dopo che l’Università si è tirata indietro. Se quella situazione non si risolvesse, e temiamo che così sarà, abbiamo immaginato come alternativa un distretto del cibo, che recuperi la dimensione dei mercati originali, ma con una maggiore attenzione alla prossimità e al chilometro zero, magari con una piccola parte di ristorazione. L’area veva visto l’investimento di molte persone, ma, per la difficile situazione delle palazzine e la mancata riqualificazione delle arcate, sta vedendo i commercianti fallire. In prossimità saranno poi costruiti il Parco della Salute e il centro direzionale delle Ferrovie dello Stato nel nord ovest: ci aspettiamo la possibilità di residenze universitarie o strutture residenziali sociali che permettano l’insediamento di chi ha a che fare con il tessuto della zona.
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