Va bene che il riciclaggio è fondamentale per chi ama l’ambiente, ma quando questo avviene nel mondo della politica c’è poco da stare allegri. È il caso di Green Italia Verdi Europei, il nuovo movimento – partito le cui liste si presentano per la corsa alle Europee.
Infatti tra i candidati si va da Syusy Bladi, storica turista per caso, a Oliviero Alotto, proveniente dalla realtà dei boy scout e dell’associazionismo (e non è certo, nonostante sostenga questo sul suo blog sull’Huffington Post, tra i fondatori di Nuovasocietà online, ma può contare su un breve passaggio sul cartaceo).
Tra i coordinatori nazionali spicca Fabio Granata, politico siciliano che arriva dai fascisti del Fronte della Gioventù, rautiano, più vicino a Terza Posizione che alle ragioni ambientaliste, assessore per quel Totò Cuffaro oggi dietro le sbarre per concorso esterno con mafia. Parlamentare tra le fila di Alleanza Nazionale, poi per il Popolo della Libertà e infine di Futuro e Libertà per l’Italia, da dopo il Duemila è nel direttivo di Legambiente. Non solo. C’è anche Marco Boato, ex di Lotta Continua, senatore per il Gruppo Federalista Europeo Ecologista, uno di quelli che votò contro l’arresto di Cesare Previti. Insomma, la lista è lunga e composita.
E c’è da domandarsi come facciano a convivere tante anime tutte insieme, quelle di ex fascisti, di ferventi cattolici, socialisti ed ex gruppettari, senza creare un compost. La prima cosa che ci viene in mente, visto che la campagna elettorale inizia oggi dopo che la Cassazione ha riammesso la lista, è che non ci si trovi veramente, come detto all’inizio, davanti a un tentativo di riciclaggio dei più beceri. Ovvero: venghino, signore e signori, che l’Europa ce dà da magnà a tutti.
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