di Moreno D’Angelo
Carenza di vocazioni. Con questa motivazione le suore della congregazione delle Figlie della Carità lasciano dopo ben 145 anni Costigliole d’Asti e saranno trasferite a Torino.
Erano altri tempi quando nel secolo scorso si contavano oltre 85 sorelle, ora le due rimaste sono attese nell’ex Casa Madre di via Nizza, nel popolare quartiere San Salvario. A dare il colpo definitivo a questa storica presenza, spiega la diocesi di Asti, è stata la scomparsa nel 2015 della superiora suor Maria Picco e nel febbraio scorso della superiora suor Anna Maria Baschirotto.
Le Figlie della Carità si sono sempre distinte in ruoli sociali come l’insegnamento nelle scuole elementari e nell’azione negli oratori femminili.
Ora la mancanza di suore, con un calo generale delle vocazioni persistente da tempo cui si affianca quello dei sacerdoti, fa si che sedi religiose con storie centenarie rischino la chiusura. Per salutare le sorelle trasferite sono in programma due messe una delle quali vedrà la partecipazione del vescovo di Asti Francesco Ravinale.
Le suore sono sempre di meno e circa la metà è ultrasettantenne. Una situazione che ha recentemente portato lo stesso Papa Francesco a definirsi “disperato” per la crisi delle vocazioni.
Sono diversi i monasteri grandi e vuoti, portati avanti da poche suore anziane, che rischiano di chiudere. Intanto la percentuale di sacerdoti e suore extracomunitari continua a crescere vistosamente. Un quadro generale che mette in seria difficoltà l’opera di tanti centri religiosi diffusi sul territorio.