Lo smart working cambia anche le buste paga dei dipendenti e tra i bonus saltati per il lavoro agile c’è il diritto al buono pasto. In realtà molti enti pubblici hanno riconosciuto comunque agli assunti il diritto al ticket visto che comunque le ore lavorate, pur da remoto, non sono cambiate.
Manca all’appello ancora la Città Metropolitana di Torino i cui dipendenti, attraverso le Rsu sindacali, hanno chiesto alla sindaca Chiara Appendino che il buono venga loro riconosciuto.
“Dal 12 marzo il lavoro agile è per legge la modalità ordinaria di lavoro nelle PA e lo sarà probabilmente sino alla fine di quest’anno – spiegano – Come riconosciuto da lettere di encomio della Sindaca e del Vicesindaco, i dipendenti del nostro Ente hanno dimostrato disponibilità e grande capacità di adattamento, garantendo continuità nell’erogazione dei servizi, mettendo in molti casi a disposizione propri strumenti informatici e connessioni”.
“È giusto quindi che sia l’impegno lavorativo, sia l’investimento di risorse economiche proprie dei dipendenti, siano riconosciuti – proseguono – Erogare il buono pasto non comporta oneri aggiuntivi a carico dell’Ente perché sono risorse già stanziate. I buoni pasto, spendibili negli esercizi convenzionati, sono anche un contributo alla ripresa economica di attività commerciali duramente colpite da questa fase emergenziale”.
Una richiesta di cui si è fatta portavoce anche la consigliera del gruppo Città di Città Maria Grazia Grippo che come presidente della IV commissione ha chiesto di convocare una seduta per discutere della richiesta dei dipendenti.
Già lo scorso 14 maggio il gruppo consiliare Città di Città aveva chiesto chiarimenti per la questione dei buoni pasto: “E’ opportuno evidenziare che le richieste avanzate in sede di confronto sono state accolte da altre città metropolitane in Italia e da numerosi comuni anche all’interno del nostro territorio, in quanto rispondenti alla tutela dei lavoratori disposti per provvedimenti di carattere nazionale e regionale in lavoro agile. Vi invitiamo pertanto a fornire apposito indirizzo alla delegazione di parte pubblica a procedere all’accoglimento di tali richieste motivate e legittime”, si legge nel documento firmato dal gruppo consiliare Città di Città.