20.4 C
Torino
sabato, 27 Luglio 2024

Caso Emanuela Orlandi: dopo 31 anni finalmente un processo

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo

Adesso che, grazie all’inchiesta shock con 37 arresti e 100 indagati, la procura di Roma ha alzato il velo sugli affari della mafia capitolina, un altro filone investigativo torna alla ribalta.
I magistrati di piazzale Clodio, coordinati dallo stesso procuratore capo Giuseppe Pignatone, stanno lavorando alla “Vatican Connection” da oltre un anno. L’inchiesta, oltre a riscrivere la storia degli anni Ottanta in Italia, chiama in causa i santuari del potere vaticano. Adesso i tempi sono maturi: è ormai imminente la chiusura delle indagini preliminari sul caso Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Le ragazze sparite nel 1983 nel vortice di eventi legati alla guerra fredda, tra gruppi di potere laici ed ecclesiastici, banda della Magliana e servizi segreti. È il periodo dell’attentato di Ali Agca a Papa Giovanni Paolo II e di gravi tensioni internazionali.
Per la prima volta, dopo 31 anni dalla scomparsa delle ragazze e dopo infiniti tentativi di insabbiamento, la questione finirà al vaglio di un processo in Corte d’Assise. Tutto questo sulla base delle rilevazioni del superteste Marco Accetti (telefonista e figura emblematica del rapimento legata alla fazione laica detta ‘il ganglio’) e delle precedenti risultanze inerenti la banda della Magliana.
Si tratta di un passo importante per i tanti che con gruppi di solidarietà sui social network e in piazza, non hanno mai smesso di chiedere trasparenza e giustizia sulla vicenda impedendo che questa finisse nel “dimenticatoio” come per tanti tragici misteri italiani.
«L’avvento della massima trasparenza e di una ricerca indefessa della verità nella procura romana un tempo ribattezzata “porto delle nebbie” è motivo di grande sollievo nei tanti che si ostinano a credere nella giustizia» dichiara Fabrizio Peronaci, autore de il “Il Ganglio”. Il libro ripercorre nei dettagli i retroscena e le ambiguità della complessa vicenda legata alla sparizione della “ragazza con la fascetta”. Ambiguità da cui emergono sconcertanti chiusure del Vaticano verso ogni richiesta di chiarimenti da parte degli inquirenti.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano