di Alessandra Del Zotto
A vent’anni dall’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin, il governo italiano ha annunciato la desecretazione dei documenti che riguardano il caso. Ad annunciarlo oggi alla Camera, in occasione della cerimonia di commemorazione dell’inviata del tg3 e del suo cameraman, il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Teresa Amici.
Dopo l’annuncio, i documenti relativi a quello che ormai è noto a tutti come “il caso Alpi”, passeranno alla procura di Roma nelle mani del procuratore Giuseppe Pignatone, che già nei giorni scorsi ne aveva sollecitato la consegna.
La decisione del governo, infatti, arriva dopo le molte richieste insistenti formulate in questo senso nei giorni precedenti, tra le quali anche quelle del presidente della Camera Laura Boldrini che ha commentato favorevolmente la notizia sulla sua pagina Facebook.
«La desecretazione degli atti sull’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin trasmessi dai servizi segreti alle Commissioni parlamentari di inchiesta – ha scritto la Boldrini – è un segnale molto importante, che rompe il muro di silenzio e può costituire un fondamentale passo in avanti per arrivare alla verità».
I due giornalisti erano stati uccisi in un agguato a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Stavano indagando su un traffico di rifiuti tossici che dall’Italia portava alla Somalia e che, come hanno avuto modo di chiarire alcune importanti inchieste giornalistiche, coinvolgevano interessi importanti nel nostro Paese.
Nonostante 20 anni di indagine e una commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’onorevole Carlo Taormina, non si è però ancora arrivati a sciogliere tutti i nodi della faccenda né, tantomeno, a una soluzione giudiziaria.
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