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sabato, 27 Luglio 2024

Carpooling Zego chiude a Torino: "Per il Comune siamo taxi abusivi”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Zego si autosospende. Il servizio di carpooling urbano ha deciso di chiudere, per il momento a Torino. Una scelta, nonostante una community che sotto la Mole conta 30.000 persone, dettata dalla guerra portata avanti dal Comune e dal neo comandante della Polizia Municipale di Torino, Emiliano Bezzon. Infatti è proprio lui attraverso alcune interviste sulla guerra ai taxi abusivi, a mettere Zego sullo stesso piano dei mezzi clandestini. Viene ad esempio detto che Zego è uguale ad Uber. Ma non è così visto che Uber pop svolge una vera e propria attività commerciale con tanto di tariffe stabilite, Zego prevede solo un rimborso spese che il passeggero sceglie di dare.
«È proprio il Comune di Torino a considerarci taxi abusivi – spiegano da Zego – e lo fa per mezzo del Comandante della Polizia Municipale, che sembra aver avviato un attacco indiscriminato nei confronti di Zego, paragonando un servizio di carpooling che si svolge alla luce del sole ad attività abusive ed occulte».
Continuano da Zego: «Nell’ultimo anno abbiamo più volte richiesto al Comune di incontrarci per concordare, insieme a tutti gli altri attori coinvolti, le linee guida per una promozione efficace e sana del carpooling. Ma non abbiamo mai ricevuto riscontro, segnale di una totale assenza di interesse da parte dell’amministrazione ad offrire ai cittadini un’alternativa economica, accessibile e sicura di mobilità in città».
«Oggi siamo quindi obbligati, nostro malgrado, a sospendere il servizio Zego fino a quando non riceveremo dalle Istituzioni coinvolte tutte le risposte dovute», concludono.
Ed ecco l’ultima la lettera, inviata il 28 marzo, alla sindaca di Torino Chiara Appendino, al prefetto Renato Saccone e al comandante della Polizia Municipale dalla Share the City srl, che gestisce l’app Zego.
“Gentili Signori,
Facciamo seguito all’incontro del 27 marzo con la Dr.ssa Brunella Favia, Vice Prefetto di Torino. Ringraziando la Dr.ssa per la Sua disponibilità, ribadiamo la richiesta di un urgente incontro congiunto con il Prefetto, il Comandante della Polizia Municipale, il Sindaco e l’Assessore ai Trasporti di Torino.
Dall’incontro di oggi e’ emerso che, a seguito di incontri con le organizzazioni sindacali dei tassisti nei mesi scorsi la Prefettura, di concerto con la Polizia Municipale, ha deciso di intensificare i controlli sul fenomeno dell’abusivismo nei trasporti. A ben vedere, però, quella che è stata definita come “intensificazione dei controlli” costituisce in realtà un mirato intervento volto esclusivamente a colpire e reprimere indiscriminatamente
– non si capisce bene per quali ragioni e sulla base di quali presupposti giuridici
– l’attività di carpooling promossa tramite l’app Zego.
Dalle interviste rilasciate nei giorni scorsi da parte del Prefetto e dal Comandante della Polizia Municipale agli organi di stampa, ed in particolare il video:
http://www.youreporter.it/video_Torino_taxi_abusivi_parla_il_comandante_Polizia_Locale,
appare infatti evidente che ci troviamo al cospetto di un attacco indiscriminato nei confronti dell’applicazione di carpooling Zego di titolarità della nostra Società, il che sta generando grande preoccupazione e comprensibili disagi negli oltre 30.000 utenti che solo su Torino partecipano alla nostra community.
Ad esempio, nell’intervista video rilasciata dal Comandante della Polizia Municipale Emiliano Bezzon, Zego viene descritta non come un’applicazione di carpooling, ma come un servizio di taxi abusivo che metterebbe addirittura in pericolo la sicurezza dei cittadini.
Ricordiamo, visto che forse il punto sfugge spesso agli attori coinvolti nella vicenda, che il carpooling è una modalità di trasporto prevista ed incentivata dalle direttive europee e dalla normativa nazionale, come forma di mobilita’ sostenibile volta a ridurre il traffico urbano. Chiediamo quindi, ancora una volta, come già fatto ripetutamente in passato con diverse email indirizzate all’Assessore ai Trasporti Lapietra, un incontro per conoscere la posizione ufficiale del Comune, del Prefetto e del Comandante della Polizia rispetto all’applicazione Zego e per ricevere una risposta puntuale alle seguenti domande:
1.Per quale motivo non abbiamo mai ricevuto riscontro alle nostre numerose richieste di incontro fatte nell’ultimo anno e perché non siamo mai stati interpellati a valle dei Vostri incontri con le associazioni sindacali dei tassisti, a seguito dei quali e’ stato concordato questo attacco mirato alla nostra applicazione Zego e, di riflesso, alla nostra Società.
2.Quali comportamenti specifici sono oggetto di contestazione: dalla comunicazione video fatta dal Comandante della Polizia, risulta evidente che ci troviamo al cospetto di un intervento volto a colpire indiscriminatamente l’applicazione di carpooling Zego e i numerosissimi membri della nostra community che l’utilizzano.
3.Per quale motivo viene applicata la sanzione prevista dall’art.86 cds, nonostante vi sia una circolare del Ministero degli Interni che fa seguito ad un parere del Consiglio di Stato e che esclude chiaramente la configurabilità di tale sanzione (allegata circolare e parere).
Alla luce del Vostro mancato riscontro alla nostra richiesta di incontro di una settimana fa ci vediamo costretti a sospendere temporaneamente il nostro servizio di carpooling e a formulare, nell’interesse della scrivente Società e dei membri della community, ogni più ampia riserva di agire per il risarcimento dei danni derivanti dalla colpevole e illegittima condotta delle amministrazioni a vario titolo coinvolte. Confidiamo in un sollecito riscontro alle nostre legittime richieste”.
 

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