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domenica, 8 Settembre 2024

Carceri: Contagi da coronavirus più che quadruplicati in 22 giorni

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Mentre nel Paese la curva dei nuovi affetti da Covid-19 pare, fortunatamente, scemare con una certa costanza, nelle carceri i contagi sembrano salire vertiginosamente. Mentre il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria continua a non rispondere a nostre richieste d’informazione, facendo sospettare che non abbia interesse alla trasparenza dei dati, dal bollettino di ieri del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale apprendiamo che sarebbero ben oltre 150 i detenuti attualmente positivi nei vari istituti penitenziari, senza sapere peraltro quanti di loro siano stati sottoposti a tampone; se si considera che erano 37 i positivi alla data del 6 aprile, la crescita sembra vertiginosa”.

Questo il commento di Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, al bollettino n. 28 del Garante dei detenuti. De Fazio poi aggiunge: “mentre l’attenzione mediatica viene catalizzata dalle scarcerazioni di detenuti al 41-bis, anche grazie al pessimo spettacolo reso durante l’ultima puntata de ‘Non è l’Arena’, rischia di passare inosservato il preoccupante trend di crescita dei contagi in carcere, pure a dispetto della diminuzione dei ristretti, passati da 56.476 del 6 aprile a 54.168 registrati alla data di ieri; insomma: 2.308 detenuti in meno, ma ben oltre 113 positivi in più! .

“Non conosciamo, peraltro – prosegue il leader della UILPA Polizia Penitenziaria –, con precisione il numero dei contagiati fra gli operatori, attesa la reiterata reticenza del DAP, ma stimiamo che potrebbero essere almeno 300 quelli attualmente positivi. Per questo continuiamo a pensare che sia indispensabile una svolta nella gestione dell’emergenza sanitaria, così come una radicale rifondazione del sistema penitenziario”.

“A tal proposito – conclude De Fazio con una metafora calcistica –, salutiamo con favore l’annunciata nomina di un Vice Capo del DAP di provato spessore, ma siamo tuttavia convinti che non sia sufficiente rinnovare o integrare la squadra, sia pur con ‘top-player’, se l’allenatore di via Arenula continua a essere ancorato al suo perdente modulo”.

 

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