Aggressione lunedì scorso per un ispettore della polizia penitenziaria al carcere ‘Lorusso e Cutugno’ di Torino.
L’autore, a quanto denunciato dalle cinque organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria, Sinappe, Osapp, Uilpa-Pp, Fns-Cisl e Cgil-Fp-Pp, sarebbe stato un boss della camorra, sottoposto a regime del 41 bis e già protagonista di altre aggressioni. L’ispettore è stato colpito da un “violento calcio”, mentre stava accompagnato il detenuto in infermeria per una visita medica. La vittima è stata medicata all’ospedale Maria Vittoria, dove gli è stata assegnata una prognosi di tre giorni.
“Quanto accaduto – scrivono i sindacati in una nota – è da ritenersi di estrema gravità: i penitenziari da tempo sono nel completo caos organizzativo, sia in ordine al trattamento e ai rapporti con la locale popolazione detenuta, spesso fuori controllo, sia riguardo alla gestione del personale soggetto a carichi di lavoro oltre i limiti ed a continue tensioni e aggressioni, nel più totale silenzio degli organi dell’amministrazione penitenziaria e del dicastero della giustizia”.
I sindacati, inoltre, chiedono al Ministro della Giustizia Carlo Nordio di venire a Torino e lo invitano “a dotare il personale di polizia penitenziaria di strumenti idonei quali taser o altri mezzi a tutela dell’incolumità fisica, al fine di assicurare l’immediato ripristino delle regole di legalità e di civile convivenza nelle strutture in cui detto personale subisce la quotidiana e ingiustificata tortura, fatta di gravi offese morali e fisiche e di continui disagi lavorativi, peculiarità di un sistema oramai caratterizzato dall’assenza di risultati verso una maggiore sicurezza interna ed esterna nell’interesse della collettività”.