di Alessandra Del Zotto
Bruxelles strizza l’occhio a Matteo Renzi e accoglie favorevolmente il pacchetto di riforme annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio italiano, anche se per le congratulazioni ufficiali si riserva di visionarne prima i dettagli.
Ad annunciarlo è il portavoce dell’Unione europea, Olli Rehn, che torna però a ricordare all’Italia «l’importanza di rispettare le regole del patto di stabilità, cioè il pareggio in termini strutturali e la messa in regola con il debito».
Dunque, mentre la Bce sottolinea nel suo bollettino mensile che il Paese non ha ancora attuato misure efficaci per la riduzione del deficit, l’Ue sembra avanzare qualche timida speranza verso il piano riformatorio del nuovo esecutivo.
A destare più aspettative è il cosiddetto Jobs Act, il piano di riforma del mercato del lavoro. «Le norme – commenta infatti il portavoce Rehn – sono appropriate vista l’elevata disoccupazione dei giovani». Ma destano l’attenzione di Bruxelles anche l’impegno ad accelerare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, di “sburocratizzare” il sistema Italia e i processi decisionali del governo e l’impegno contro la corruzione.
Fin qui però, e l’Europa sembra averlo ben chiaro, si tratta ancora solo di buone intenzioni. Per verificarne l’effettiva attuazione si aspetta luglio.
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