Ha voluto per prima cosa ringraziare i suoi concittadini perché tutto poteva degenerare come era accaduto anni fa a Torino, dove un finto stupro portò all’assalto e all’incendio di un campo rom alla Continassa.
Claudio Gambino, sindaco di Borgaro Torinese, tira un sospiro di sollievo. «Il mio primo pensiero è quello di ringraziare i miei cittadini. Ci è stato davvero il forte rischio che sull’onda dell’isteria collettiva potessero svilupparsi delle degenerazioni violente come è successo alla Continassa due anni fa – ha spiegato – invece, gli abitanti di Borgaro hanno saputo tenere i nervi saldi».
Non nasconde il primo cittadino che ci siano problemi di convivenza con il campo nomadi ospitato nella città «È evidente che la convivenza con il campo rom nel nostro Comune non è semplice, dice Gambino – ci sono delle criticità alle quali stiamo lavorando, come ad esempio l’accordo con Torino per avere più agenti di polizia sulla linea 69».
«Un ruolo fondamentale sulla rapida conclusione del caso – ha aggiunto il sindaco tornando sulla vicenda del finto rapimento – lo ha giocato l’ottima collaborazione tra polizia locale e carabinieri e sono state determinanti le immagini delle telecamere del Comune che abbiamo messo a disposizione degli inquirenti, che hanno consentito di accertare rapidamente come si sono svolti realmente i fatti».
«Borgaro era e resta una cittadina tranquilla in cui genitori e nonni possono passeggiare senza rischi» conclude Gambino.