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martedì, 3 Dicembre 2024

Taxi elettrici: primi test a Roma

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Vanna Sedda
Parte da Roma la sperimentazione dei primi taxi totalmente elettrici.
Si tratta di due Nissan Leaf, alimentate totalmente a energia elettrica, che non emettono CO2 e hanno un bassissimo impatto ambientale. Le auto ecologiche saranno il test del progetto promosso da URI, Unione Radiotaxi d’Italia, Nissan Italia e la Cooperativa capitolina 3570, che punta ad ampliare il servizio nella capitale e ad estenderlo anche a Firenze e Milano, proprio in vista di Expo2015.
Il taxi si appresta quindi a fare la sua parte e ad integrarsi nelle politiche di mobilità sostenibile che sempre più Comuni italiani stanno adottando.
«Abbiamo sempre creduto nella tecnologia, nell’innovazione e nell’Eco mobilità, perché guardiamo al futuro – dice Loreno Bittarelli, Presidente di URI e 3570 – Siamo attenti alle nuove esigenze del Cliente, nel rispetto della sostenibilità ambientale e della qualità della vita, evolvendo di conseguenza la cultura e la professionalità del tassista». Un po’ come è già successo in altre città del mondo come Lisbona, Amsterdam, Londra, New York, Città del Messico, San Paolo e Kyoto. È una scelta ecologica, con l’impiego di mezzi a zero emissioni e prodotti per il 99% da materiali recuperabili e per il 60% degli interni da plastica riciclati. È sicuramente più economica, soprattutto per l’ambiente, ma non ancora per le tasche dei tassisti romani, che in totale percorrono più di 500.000 km al giorno. La normativa infatti premia con il credito d’imposta sul carburante soprattutto chi utilizza la benzina, e non chi usa una fonte di energia pulita.
Un altro ostacolo deriva inoltre dalla diffusione delle colonnine di ricarica. Al momento ne è prevista una fissa all’aeroporto di Fiumicino, e per la prima volta un’innovativa unità di ricarica rapida mobile per raggiungere i taxi che necessitano del pieno ovunque siano.
I promotori dell’iniziativa si augurano un intervento da parte delle istituzioni per facilitare la diffusione del servizio. Hanno fatto un primo passo, ora attendono un riscontro, perché come ha sottolineato Bruno Mattucci, Amministratore Delegato di Nissan Italia, «l’intero sistema paese può essere coinvolto in questa sfida sull’abbattimento dei costi e sul beneficio per l’impatto ambientale».

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