di Bernardo Basilici Menini
Biciclette distrutte, abbandonate, sequestrate, “cannibalizzate” che riprendono vita e diventano una doppia opportunità: per chi le userà e per chi le ha riparate. BiciclABILE è un progetto che nasce nel marzo del 2016 con l’idea di recuperare le bici rotte e rimetterle in sesto grazie al lavoro di persone disabili inserite dei centri diurni della città. Un chance per i portatori di handicap per mettersi in gioco, un modo diverso per vedere la disabilità.
E proprio oggi è stato uno dei punti che hanno scandito il percorso. Le prime trenta bici rigenerate sono tornate in strada, in occasione di un incontro di presentazione avvenuto stamani tra la Città di Torino, gli assessori Schellino, Lapietra e Giannuzzi, le associazioni che hanno contribuito al progetto e le persone coinvolte. Il tutto alla bottega artigiana La Bici, luogo dov’è partito il progetto pilota grazie alla disponibilità dei due gestori, Federico e Francesco.
Le bici saranno donate alla pastorale dei migranti, che le metterà a disposizione dei nuovi arrivati a Torino, che troppo spesso non sanno come muoversi in città, pur essendo inseriti in progetti che richiedono loro di spostarsi sul tessuto urbano. Le prossime, quando saranno pronte, verranno donate ad altri enti con scopi di solidarietà o saranno vendute a un prezzo inferiore a quello di mercato per andare a finanziare progetti di utilità sociale.
Giovanni Calabrese, funzionario della direzione Servizi Sociali del Comune di Torino è tra quelli che hanno contribuito di più al percorso, che «nasce dall’idea di una referente delle cooperative con cui lavoriamo. Abbiamo preso contatti con i vigili urbani, con la Città e con tutti quei soggetti che potevano beneficiarne. Questo è il progetto ma vogliamo riconfermarlo».
«E’ molto bello il fatto che dei rottami vengano trasformati in qualcosa di nuovamente utile – commenta l’assessora alle Politiche Sociali di Torino, Sonia Schellino – utilizzando una manodopera molto particolare, quella di persone in difficoltà, che in questo modo imparano un mestiere, si sentono utili e nella parte viva della comunità. Il tutto con biciclette che altrimenti sarebbero lasciate ad arrugginire nei magazzini. Dobbiamo coinvolgere tutti queli che riusciamo: un disabile non deve sentirsi un peso, ma una risorsa importante della società. Vogliamo continuare con operazioni di questo genere e potenziarle, con la collaborazione della società civile organizzata».
Per l’assessora all’Ambiente Giannuzzi «così si fa economia circolare. Ambiente e solidarietà vanno di pari passo. Dobbiamo cercare di stimolare il più possibile progetti di questo genere».
«E’ un progetto che fa bene a Torino su tre diversi fronti – dichiara Maria Lapietra, assessora ai Trasporti – alle biciclette che prendono nuova vita invece che essere buttate via, alle persone che ci lavorano e a chi le utilizza. Torino deve diventare ancora più ciclabile».
Agrodolce Enzo Lavolta del Partito Democratico, che pur apprezzando il progetto, fa notare come per la giunta Appendino sia «stata una giornata molto proficua da un punto di vista comunicativo. Peccato che sia stata fatta tutta sulle iniziative della giunta Fassino: anche BiciclAbile, un progetto assolutamente lodevole, è stato pensato nella primavera scorsa dalla precedente consiliatura».