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sabato, 27 Luglio 2024

Baratti e correnti premiano la Mogherini come lady Pesc

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, alla fine l’ha spuntata. Il fine settimana della politica nostrana si è contraddistinta per i festeggiamenti, per le lacrime e per i canti di vittoria nazionale. La compagine di Matteo Renzi ha ottenuto la nomina di Alto rappresentante per l’Unione Europea degli affari esteri e della sicurezza, oltre che vicepresidente della Commissione presieduta da Jean-Claude Junker. Renzi ce l’ha fatta: può ora sciorinare ai quattro venti un altro incravattato successino, ma bisogna approfondire perché la zuffa europea si è così conclusa, per comprendere quanto si sta muovendo a Bruxelles e dintorni.
Il governo Renzi ha asfaltato la via che l’ha condotto a Palazzo Chigi nella ripetizione della cantilena della rottamazione, dell’archiviazione della vecchia politica e delle sue Repubbliche. Il gioco di alleanze e ricatti che ha premiato lady Pesc, la Mogherini, ha seguito però quel formato tanto disprezzato. Il via libera è arrivato ovviamente dalla Germania di Angela Merkel. Il Bild, influente quotidiano tedesco, ha rivelato il compromesso raggiunto, lo scambio barattato sul tavolo dell’Europa: Federica Mogherini come Alto rappresentante e Pierre Moscovici come commissario agli affari economici e monetari. La Germania ha avuto la garanzia di una poltrona mica da poco per un uomo politico di sua fiducia (anche se appartenente al raggruppamento socialista,), accettando la candidatura di un’alleata inesperta che potrebbe però rivelarsi funzionale al disegno germanico, nella misura in cui la Mogherini, considerata vicina alla Russia, potrebbe aprire la strada a una riapertura diplomatica con il paese di Vladimir Putin, per affrontare quanto prima i pericolanti e contesi balzelli economici. L’urgenza di risolvere la diatriba con la Russia è stata ricordata anche dai recenti e allarmanti dati economici della prima economia europea, la Germania, che viene descritta come una locomotiva inceppata, cascata in una dinamica negativa anche per responsabilità della discesa dell’export, faglia nella quale pesano le tensioni orientali per la crisi ucraina e il bisticcio con la Russia.
Mentre a Roma già si arrovellano, nella coalizione Renzi, per conquistare il posto libero lasciato dalla Mogherini agli Esteri, per ottenere un rimpasto di governo che distribuisca nuovi incarichi e onori vecchie promesse, lady Pesc è diretta a Bruxelles, sicuramente soddisfatta di quanto seminato e ottenuto: ha pagato l’ondulante e opportunista gavetta nel partito, cambiando casacca a ogni giro del vento, nascendo politicamente come dalemiana, rigenerandosi prima come veltroniana, poi come franceschiniana e infine come bersaniana. Oggi grazie alla corrente degli scout di Renzi è arrivata addirittura in Europa.

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