Un’altra categoria in profonda crisi derivante dal lockdown forzato, è quella dei concessionari e dei rivenditori di auto usate; in tempi di crisi, quando la liquidità è scarsa, chi aveva l’idea di cambiare l’auto con una nuova o usata ci pensa bene e quasi sempre ci rinuncia, anche perché l’incognita sul futuro e anche sul presente è predominante nei sentimenti degli Italiani.
Ci fa eco Marco Carretto, titolare storico di dell’ “autosalone Carretto”, che ha la propria sede in via Issiglio 76/a nel cuore di borgo San Paolo. Il suo autosalone da anni opera nel settore delle autovetture usate, e nel corso degli anni la sua clientela è cresciuta anche grazie alla sua fama di onestà e di ottimo rapporto qualità prezzo dei suoi autoveicoli; tuttavia, due mesi di chiusura forzata e la crisi in atto mettono oggi l’autosalone in una difficoltà oggettiva, afferma Carretto: ” lavoro da anni nel settore, ma non si è mai vista una crisi di questo genere, oggi chi pensa come priorità a cambiare l’auto? Abbiamo riaperto il 4 Maggio ma molti di coloro che avevano deciso di acquistare l’autovettura inesorabilmente rimandano, per difficoltà reali e perché anche loro rischiano magari di perdere il lavoro che fino a poco tempo fa era certo”.
Parlando poi dello Stato e degli aiuti il tono si fa più acceso: “Seicento euro dati ad Aprile non servono a nulla rispetto alle spese correnti, ma voi sapete a quanti costi fissi mensili deve adempiere un autosalone? Ci vorrebbero aiuti concreti e soldi liquidi nelle tasche degli imprenditori”
Un altro settore quindi che rischia grosso dalla crisi, un altro settore che lancia il suo grido d’allarme al governo.