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sabato, 27 Luglio 2024

Askoll di Castell'Alfero: dal Ministero dello Sviluppo Economico qualche speranza in più

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Si riaccende la speranza tra i dipendenti dell’Askoll P&C di Castell’Alfero, nell’astigiano, dopo l’incontro a Roma con il Ministero dello Sviluppo Economico di ieri, lunedì 10 marzo.
Da oltre 20 giorni davanti ai cancelli della fabbrica c’è un presidio, 24 ore su 24, di dipendenti che scioperano per scongiurare la chiusura, prevista per l’8 giugno, della fabbrica che produce motori elettrici venduti in tutto il mondo.
I vertici dell’azienda che ha la sede centrale a Dueville, vicino a Vicenza, hanno dato notizia della chiusura pochi mesi fa.
«Ad agosto c’era stata la delocalizzazione di un reparto in Slovacchia – spiega Tiziano Toniolo, Rsu della Fim Cisl di Asti – L’accordo con l’azienda era che a seguito di questa delocalizzazione, si sarebbe salvato il resto dello stabilimento. Così non è stato e anzi non stanno garantemdo nemmeno le tempistiche per gli ammortizzatori sociali».
Sono 220 tra operai e impiegati le persone che rischiano il posto di lavoro.
«In media abbiamo 40-50 anni. Siamo ancora lontani dalla pensione e non sappiamo quale sarà il nostro futuro – commentano alcuni scioperanti – Ci sono molte donne e ci sono casi in cui sia moglie che marito lavorano qui. Si tratta di mandare sulla strada famiglie intere».
La scorsa settimana si era conclusa con una messa davanti ai cancelli celebrata sabato pomeriggio da monsignor Vittorio Croce in segno di solidarietà con i lavoratori.
Di ieri, invece, l’incontro a Roma al MiSE. Le rappresentanze sindacali erano partite con molta amarezza e forse già un po’ di rassegnazione, anche se un filo di speranza c’era ancora. «Ovviamente speriamo che si scongiuri la chiusura» dichiarava ironico Toniolo sabato scorso.
D’altra parte i dipendenti Askoll non sono soli nella loro battaglia contro la Holding. Le istituzioni si sono esplicitamente schierate al loro fianco: 76 comuni astigiani, capofila il Comune di Asti, e la Regione Piemonte.
E ieri intorno al tavolo sulla crisi erano presenti ben 24 interlocutori. Oltre ai sindacati hanno partecipato rappresentanti del Ministero, della Regione Piemonte, del Comune di Asti, il vicesindaco di Castell’Alfero ed esponenti dei partiti. C’erano anche il direttore dello stabilimento di Castell’Alfero, il direttore delle risorse umane, l’amministratore delegato di Askoll P&C e il direttore Askoll Holding.
Dopo ben 3 ore e mezza di discussione, Giampietro Castano, responsabile dell’Unità Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico che ha coordinato il tavolo, sentite le parti, le ha invitate a trovare nei prossimi giorni soluzioni alternative alla chiusura del sito produttivo, anche con l’aiuto della Regione Piemonte. Prossimo appuntamento per analizzare gli sviluppi della vicenda Askoll P&C: venerdì 21 marzo alle 13, sempre al MiSE a Roma.
Nuova speranza, quindi, che così è stata commentata dai rappresentanti dei sindacati: «Rimangono ferme le posizioni di entrambi, noi in sciopero-presidio, loro, la Askoll, con la precedura di chiusura, ma ci sono 10 giorni per valutare gli aspetti che renderebbero sostenibile lo stabilimento – afferma Toniolo – Anche l’azienda su indicazione del Ministero dovrà trovare una soluzione alternativa e sostenibile economicamente alla chiusura, su cui confrontarsi i sindacati».
«È una situazione in stallo, direi una tregua in armi! – aggiunge Silvano Uppo, segretario provinciale della Uilm di Asti – Noi rimaniamo con lo sciopero e il presidio per scongiurare la chiusura dello stabilimento. La direzione insiste sulla necessità di chiudere, causa la non sostenibilità dei costi aziendali di struttura. Abbiamo tutti però convenuto di accettare l’invito del Mise di tornare il prossimo 21 marzo. Per quella data l’azienda effettuerà una piu approfondita verifica per ricercare una soluzione che renda possibile evitare la chiusura, garantendo la sostenibilità economica del sito».
Dal momento che però, ad oggi, la soluzione concreta non è ancora stata trovata è stata confermata la manifestazione cittadina per domani, mercoledì 12 marzo, alle ore 10.30 nel centro di Asti. Saranno presenti, in segno di solidarietà, anche rappresentanze di altri stabilimenti a rischio licenziamenti della provincia di Asti, come la Tredi-Dierre di Villanova. Seguirà alle 14.30 l’incontro tecnico sulla procedura di mobilità previsto dalla legge 223/91 presso Unione Industriale di Asti.

 © RIPRODUZIONE RISERVATA

(Silvia Musso)

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