Per Davide Vannoni scattano nuovamente le manette ai polsi . I carabinieri del Nas si sono presentati stamani nella villa dell’ideatore del metodo Stamina, sulla collina di Torino, con un ordine di arresto. Per lui l’accusa è di aver continuato all’estero la pratica del metodo Stamina.
Infatti dall’estate scorsa si sapeva che alcuni pazienti italiani, decisi nonostante quanto accaduto in Italia, per utilizzare Stamina per curare tumori e malattie incurabili e degenerative, erano andati fino in Georgia. Ma anche qui il governo a chiuso le porte a Vannoni.
I carabinieri hanno proceduto al fermo perché secondo la Procura c’era il pericolo di fuga. L’indagine, coordinata dai pm Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo, oltre all’attività aperta da Vannoni in Georgia, avrebbe cercato di spostare la sua attività in un altro Paese, (tra le ipotesi l’Ucraina, Bielorussia o Santo Domingo), usando come sigla la Prostamina life, associazione con sede a Roma, della quale avrebbero fatto parte la biologa Erica Molino, anche lei indagata e perquisita questa mattina nella sua residenza in provincia di Cuneo, e altri seguaci di Vannoni, sparsi in tutta Italia.
Secondo gli inquirenti il malato pagava 5mila euro per l’iscrizione e 27mila euro per cinque trattamenti, 18mila per tre, mentre le spese di viaggio, il vitto e l’alloggio, erano a suo carico.