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sabato, 27 Luglio 2024

Addio Province, la Camera approva la legge Delrio

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Addio alle province. La Camere, con 260 sì, 158 no e sette astenuti, approva il disegno di legge Delrio su città metropolitane, province e fusioni di comuni. La legge prevede che i comuni si fondano tra loro in modo che possano svolgere i compiti delle province. Decise anche le città metropolitane e le aree vaste.
Tra le fila del Partito Democratico il clima che si respira è di grande soddisfazione. «Con l’approvazione definitiva della legge sulle Province e le città metropolitane comincia la semplificazione dell’assetto istituzionale italiano – commenta Marina Sereni, vicepresidente della Camera – il passo definitivo sarà costituito dalla riforma costituzionale e la riscrittura del Titolo V: un percorso che trasforma le Province in enti di secondo livello, che consente il commissariamento di quelle che avrebbero dovuto essere rinnovate alle prossime elezioni, che fa concretamente partire l’istituzione delle Città metropolitane. Dopo molti anni di dibattiti inconcludenti». Maurizio Bianconi di Forza Italia invece parla di «giorno triste per la democrazia» perché le province non saranno cancellate «ma ancora più truffaldino è che con questa pseudoriforma il mentitore professionale Renzi rafforza la cricca di amministratori locali che, senza elezioni, domineranno su territori e comuni, cricca che è stata la sua band elettorale nelle primarie Pd e che oggi riscuotono la marchetta come ho ben spiegato in Aula». Giuseppe d’Ambrosio del Movimento 5 Stelle protesta in aula esponendo cartelli bianchi. «Le province non saranno abolite – dice – Invece, sarebbe il caso che la maggioranza spieghi agli italiani che con questo disegno di legge avranno più di 5600 nuovi assessori ed oltre 26.000 nuovi consiglieri comunali».

 ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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