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3 ottobre 2013, Giornata della Memoria e dell’accoglienza

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Il 3 ottobre 2013 un’imbarcazione carica di rifugiati in maggioranza eritrei affonda a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. La conta, alla fine è di 368 morti tra bambini, donne e uomini. I corpi delle vittime vengono recuperati tutti e per la prima volta nella storia dei naufragi del Mediterraneo, si mostrano al mondo in un drammatico grido di aiuto collettivo.

Il 16 marzo 2016 il Senato italiano ha approvato in via definitiva la legge che istituisce la Giornata della Memoria e dell’accoglienza, da celebrarsi il 3 ottobre.

Durante questo giorno si ricorderanno tutti i migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, guerre e miseria. Ma soprattutto nelle scuole si svolgeranno attività didattiche per approfondire e capire chi sono le persone che vengono dal mare.

L’onorevole Luigi Manconi, nel suo discorso in Senato nel corso della seduta n. 592 del 15/03/2016, ha affermato «l’istruzione di una Giornata della Memoria potrebbe apparire un atto simbolico, ma un atto simbolico non è necessariamente superfluo o inutile. In questo caso, un atto simbolico può avere un suo significato molto denso e il motivo è semplice: gli atti simbolici, o meglio i simboli, i messaggi, le immagini, operano in un campo, abitano uno spazio, che è quello dove si formano le idee, dove si realizzano le opinioni, dove si costruisce il senso comune e dove si forma la mentalità condivisa.Dunque, lì i simboli e gli atti simbolici possono acquisire una forza, una potenza che si traduce poi nel condizionare gli atti concreti delle persone, nel determinare gli orientamenti collettivi, nell’influenzare i comportamenti, i gesti dei singoli, dei gruppi e delle comunità.

Dunque, un atto simbolico può avere questa potenza e ritengo che questo atto simbolico oggi sia ancora più necessario proprio perché, in materia di immigrazione e di asilo, assistiamo quotidianamente al ripetersi, all’intensificarsi sì di atti simbolici, ma di atti simbolici di ostilità, che producono diffidenza, che scavano fossati, che incentivano il conflitto etnico. Ebbene, da qui nasce la necessità di realizzare altri, diversi, positivi atti simbolici. l senso di una giornata della memoria sta esattamente qui: nella capacità di creare una reciproca possibilità di riconoscimento tra tragedie che appartengono al passato, ma di cui dobbiamo conservare la memoria, e tragedie che sono dentro il nostro presente e che certamente sono destinate a durare nel tempo».

Il GrIS Piemonte ha organizzato un incontro il 3 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00 in Piazza Palazzo di Città
per parlare, riflettere, conoscerci, ricordare, progettare vi è stata buona partecipazione da parte di operatori, volontari, immigrati e, come auspicato, sono nate nuove promettenti collaborazioni e sono state riconfermate antiche e solide alleanze.

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