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domenica, 8 Settembre 2024

Vaccino Novavax, entro febbraio anche in Piemonte

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Come si sta organizzando la Regione Piemonte in vista dell’arrivo del nuovo vaccino Novavax? Questo l’interrogativo che il consigliere dei Moderati Silvio Magliano ha rivolto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, nell’ambito dei question time.

“Il nuovo vaccino Novavax potrebbe arrivare in Piemonte entro il mese di febbraio, secondo quanto ci ha comunicato la struttura commissariale romana e potrebbe trovare il consenso anche da parte di coloro che non si sono ancora vaccinati – ha esordito l’assessore Icardi –  Le quantità non sono ancora state definite con esattezza, e neppure le fasce di popolazione destinataria. La somministrazione di tali vaccini avverrà presso i nostri hub vaccinali, istituiti nelle Aziende attualmente attive o in stand by e che sono attivabili in 24 ore, se necessario. Per quanto attiene alle modalità di accesso alla vaccinazione, quali preadesione o prenotazione  – conclude Icardi – saranno valutate in base al numero di dosi che saranno rese disponibili e ai soggetti destinatari”.

“Novavax è in arrivo tra nove giorni, ma la Giunta regionale non sa ancora quali saranno le disponibilità e i criteri di somministrazione del nuovo vaccino – replica Magliano – Nulla ha finora comunicato il Ministero all’Assessorato di Icardi, mentre la Regione Lombardia ha già annunciato quale criterio di erogazione utilizzerà. La gestione a macchia di leopardo con differenze tra le Regioni proprio non ci piace. Ci auguriamo che la Giunta faccia sentire la propria voce e che sia garantita ai cittadini la possibilità di scegliere con quale vaccino essere immunizzati: solo così si potrà convincere almeno una parte dei non ancora vaccinati”.

 Il Novavax è un vaccino a base di proteine ricombinanti anti-Covid, che contiene minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike, che si trova sulla superficie del virus Sars-CoV-2, la quale, mediante tecniche di ingegneria genetica, viene purificata. Le Spike vengono assemblate in nanoparticelle riproducendo la struttura del virus senza però la capacità di replicare o causare la malattia; il siero contiene anche un adiuvante, la saponina, una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie indotte dal prodotto.

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