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lunedì, 2 Dicembre 2024

Un nuovo ospedale da 460 posti nel territorio di Moncalieri

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Sarà un moderno ed efficiente ospedale sede di DEA di 1° livello con 460 posti letto e sorgerà in località Cenasco, sita nel territorio di Moncalieri e prossima all’area Movicentro del Comune di Trofarello. La decisione è stata assunta con delibera dalla Giunta regionale al termine di un percorso iniziato il 3 dicembre 2015 con la firma del Protocollo d’Intesa tra la Regione Piemonte e i sindaci dei Comuni di Moncalieri, Chieri e Carmagnola.

Una scelta resa necessaria ed urgente dal fatto che i tre ospedali dell’ASLTO5 sono vetusti (Chieri risale al 1383, l’ala nord di Carmagnola è del 1790, Moncalieri è del 1910), presentano limiti infrastrutturali (non ci sono possibilità di ampliamento, e attualmente non c’è neppure lo spazio sufficiente per i 460 posti letto assegnati all’Asl), sono tecnologicamente obsoleti (l’ASLTO5 è la seconda in Piemonte per anzianità delle attrezzature, la presenza di tre ospedali costringe a triplicarle e quindi riduce la possibilità di sostituirle con tecnologie più innovative) e producono sprechi e diseconomie: nessuno degli attuali ospedali è in grado di rispondere completamente alle esigenze della popolazione, in alcuni mancano delle specialità, in altri casi ci sono doppioni, molti pazienti devono venire spostati da un presidio all’altro.

Ma soprattutto servirebbero 40 milioni di euro solo per mettere a norma gli attuali ospedali, pertanto è la logica a dire che conviene investire 150 milioni di euro per avere un ospedale nuovo anziché 40 per rattoppare ospedali vecchi. Senza dimenticare la spada di Damocle introdotta da una norma della legge di Stabilità che prevede dal 2017 l’obbligo di pareggio di bilancio anche per i singoli presidi ospedalieri di Asl: attualmente nessuno dei tre ospedali di Chieri, Moncalieri e Carmagnola ha le carte in regola, il che costituisce una grande minaccia per il loro futuro. In parole povere: l’unica alternativa alla realizzazione di un nuovo ospedale unico è lasciare quelli attuali senza una prospettiva futura.

L’area dove sorgerà il nuovo ospedale dell’ASLTO5 è stata individuata sulla base dei criteri indicati nel Protocollo d’Intesa e del lavoro svolto dal gruppo regionale di studio di edilizia sanitaria che ha predisposto la “Carta dei Vincoli” ed il “Documento Trasporti” sulla base dei quali sono state valutate le diverse candidature. Un lavoro di dettaglio che ha prodotto una meticolosa fotografia del territorio al fine di evidenziare le zone in cui non era possibile ipotizzare la realizzazione del nuovo ospedale alla luce dei vincoli di natura idrogeologica, paesaggistica, urbanistica, ecc., a cui poi è seguito un approfondimento relativamente al trasporto pubblico su gomma e su rotaia. È stata dapprima individuata una macro-area potenzialmente idonea sull’asse dei Comuni di Cambiano-Trofarello-Moncalieri

La scelta dell’area in località Cenasco è basata sulle seguenti motivazioni: l’area è baricentrica sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere il nuovo ospedale, è in prossimità del nodo ferroviario più completo e fornito, è in vicinanza dello svincolo autostradale di Vadò sulla tangenziale sud di Torino, le caratteristiche geomorfologiche presentano problemi marginali facilmente superabili con accorta progettazione. Per quanto riguarda l’impegno di evitare nuovo consumo di suolo agricolo, i Comuni di Trofarello e Moncalieri hanno assunto la decisione di compensare il consumo di suolo eliminando 8 ettari di aree oggi edificabili e trasformandole in aree verdi e agricole, molto più delle aree sulle quali sorgerà il futuro ospedale unico, equivalenti a circa 4-5 ettari.

Inoltre, la Regione Piemonte interverrà su due tematiche che riguardano da vicino gli abitanti delle zone interessate al nuovo ospedale: razionalizzare il sistema di riscossione dei pedaggi della tangenziale sud di Torino per agevolare al massimo l’accesso dei fruitori della struttura ospedaliera; agevolare la realizzazione della rete stradale di variante al concentrico del Comune di Cambiano per alleggerire il traffico sulla viabilità esistente e consentire un rapido accesso all’area del nuovo ospedale.

Sino alla messa in funzione del nuovo ospedale, la Regione Piemonte si impegna «a mantenere tutte le funzioni e i servizi ospedalieri attualmente attivi a Carmagnola, Chieri e Moncalieri e a proseguire gli interventi di miglioramento strutturale degli attuali tre presidi per garantirne la sicurezza e la piena operatività sino all’attivazione del nuovo presidio unico».

Parallelamente alla progettazione del nuovo ospedale, l’ASL TO5 riprogetterà i servizi territoriali che dovranno venire potenziati. Parti delle attuali strutture ospedaliere, in particolare a Chieri e Carmagnola, potranno garantire ai distretti importanti spazi di ampliamento utili a nuovi e maggiori servizi territoriali sia ambulatoriali sia residenziali, cioè Case della Salute e medicina di gruppo per dare risposte appropriate ai bisogni di salute della popolazione con particolare attenzione ai malati cronici, anziani e non autosufficienti.

Questo perché l’ospedale deve essere inteso dai cittadini come una struttura ad alta tecnologia dove si devono trattare le acutezza, le situazioni particolarmente gravi o complesse, mentre tutto il resto deve essere fatto sul territorio. «Vogliamo realizzare l’ospedale unico non per risparmiare risorse – spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta – ma per liberare risorse: risorse economiche e professionali che ci consentiranno di erogare anche servizi aggiuntivi rispetto a quelli attuali. Ciò che risparmieremo (pensiamo solo al costo di manutenzione e di riscaldamento-raffreddamento della superficie degli attuali tre ospedali) andrà ad aumentare l’offerta sanitaria».

Il finanziamento del nuovo ospedale avverrà attraverso una modalità mista pubblico-privato: una parte di risorse pubbliche statali e regionali e una parte di finanziamento garantito dal privato che realizzerà l’opera e che gestirà alcuni servizi non sanitari (manutenzione e riscaldamento/raffreddamento) dietro pagamento di un canone.

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