Il no è ormai diventata regola in questo mondo di pazzi, versione aggiornata 40 anni dopo del grande pezzo di Antonello Venditti. Mondo che uccide donne, mogli, madri, figlie, che mutila diseredati per lucrare su risarcimenti automobilistici.
Ma sconcerta e intristisce l’ennesima minaccia dei No Vax, più che mai sul piede di guerra, con i loro deliranti proclami intimidatori verso chi rispetta la legge di Stato e Regioni. Ultimo episodio contro l’immunologo dell’ospedale Santa Maria della Misericordia Matteo Bassetti.
Comprendiamo dunque i vissuti amari di chi, allevato alla tolleranza e al dialogo, si ritrova sprofondato in un clima di odio ideologico, precostituito e radicalizzato. Un odio che premia il no aprioristico e soffoca il pensiero, con l’affermazione riduttiva e perversa che i vaccini sono soltanto affare per le case farmaceutiche.
Asserzione che in un mondo di ladri ha un fondo di verità, ma che non è verità assoluta, né lo potrà mai diventare, in un mondo di pazzi pronto a sacrificare la salute di bimbi e adulti per un dogma declinato anche su pseudo e strampalate teorie scientifiche. E che ghettizza implicitamente donne e uomini di grande valore che hanno cambiato con le loro scoperte il corso dell’umanità.
Chi si ricorda il nome di chi ha debellato il vaiolo? Forse saranno in pochi, ma oggi non discutiamo certo di epidemie di vaiolo.
Il nome Sabin dice qualcosa se parliamo di poliomielite? Con l’uso dei vaccini sono state sradicate malattie che ancora oltre la metà del Novecento terrorizzavano le popolazioni. L’ingegno di medici e scienziati è stato decisivo per rassicurare tutti noi che i nostri figli sarebbero stati immuni da malattie subdole come il morbillo. Vigilanza (sugli affarismi) non deve però fare rima con ignoranza.