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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Un atto irresponsabile di Matteo Renzi

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Diego Novelli

Non credo che al presidente del Consiglio nonché segretario del Partito Democratico siano mancati in questi anni riconoscimenti di persona intelligente, politicamente un po’ esuberante (per non dire scaltra), di ottime qualità comunicative. Nella vicenda del referendum costituzionale, che lo vede impegnato in prima persona, sovraesposto, ha fatto prevalere il suo ruolo di segretario di partito su quello di premier, anziché mandare in prima linea i gruppi parlamentari, cioè, le assemblee di Montecitorio e Palazzo Madama, come per altro stabilito dalla Carta.
Indipendentemente dal giudizio che ogni cittadino italiano il 4 dicembre prossimo sarà chiamato ad esprimere e non considerando nessuna delle due parti in causa “traditori della Patria” (sarebbe “vecchia fiaba” come nell’Andrea Chenier, Atto I) il rischio di una esasperazione del confronto tale da produrre rotture gravi, anzi, gravissime, c’è tutto.
Ed allora a poche settimane dal voto compito primario di coloro che hanno un ruolo di direzione è quello di fare prevalere la ragione, l’intelligenza, la cultura politica nel confronto, mettendo al bando ogni becera personalizzazione perchè la posta in gioco va ben oltre le fortune di questo o quel leader (o presunto tale). Non si tratta di un duello rusticano: questo modello politico lasciamolo ai Grillo, ai Salvini, ai Brunetta. Insisto sulla ragione e di conseguenza sull’intelligenza di chi fa la politica.
Ebbene sul piano della democrazia, rispettando le opinioni, anche quelle che non condivido, combattendole però civilmente, non posso non esprimere tutta la mia disapprovazione sull’ultima sortita di Renzi, il quale ha annunciato con enfasi che al prossimo raduno dei comitati del Sì, saranno presenti 900 sindaci del Pd da lui invitati per sostenere la sua causa, in questo caso di salvatore della Patria. Si rende conto Renzi che con questa sua ultima poco geniale sortita ha innescato in 900 Amministratori Comunali un pericoloso motivo di polemica, di divisione, di frattura anche all’interno dei gruppi del suo partito spostando l’asse dell’attenzione dai problemi locali per i quali sono stati eletti dei cittadini.
Un consiglio: un uomo di Stato vero, un politico intelligente, sa quando deve parlare e quando è opportuno tacere. Anche una “parva favilla gran fiamma asseconda”. Infine da buon cristiano come la sua biografia indica, almeno dai tempi in cui era boyscout, la parola umiltà non l’ha mai sentita?

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