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sabato, 27 Luglio 2024

Uccisa per 15 euro, la sim porta a una presunta complice

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Non avrebbe agito da solo Mihata Stanescu, il 18 arrestato per l’omicidio di Margherita Crivello, l’anziana aggredita e uccisa nella sua abitazione di corso Re Umberto il 17 dicembre.
Al giovane, accusato di omicidio a scopo di rapina, gli uomini della Squadra Mobile erano giunti seguendo le tracce del cellulare vecchio modello che la Crivello aveva in tasca, assieme a soli 15 euro, resto di quella spesa al supermercato dove il suo assassino l’aveva adescata con la scusa di aiutarla con le borse. Ma a quel telefono mancava ancora la sim, ritrovata in casa di una donna di 49 anni, anche lei di origine rom.
“L’ho trovata sul marciapiede per caso” avrebbe tentato di giustificarsi, ma questa motivazione non convince gli inquirenti che proprio in queste ore vogliono chiudere il cerchio verificando se sia proprio lei la presunta complice di Stanescu.
Infatti, le modalità di azione sarebbero già conosciute alla polizia che ha raccolto diverse denunce di rapine avvenute nella zona del Carrefour di corso Turati da parte di coppie che avvicinano i malcapitati all’uscita dal supermercato.
La scusa sempre la stessa, aiutare con le borse. Ma ciò che stupisce nel delitto della Crivello è il misero bottino: 15 euro, appunto, e un cellulare vecchio modello. Per questo gli inquirenti stanno passando al setaccio la casa dell’anziana per vedere se mancano gioielli e oggetti preziosi. Mentre proprio il ritrovamento della sim potrebbe aiutare a chiudere il cerchio su questo giallo.

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