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mercoledì, 11 Dicembre 2024

Tundo, cresce la protesta. Tensioni davanti alla sede

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Gabriele Druetta

Lavoratori in sciopero, utenti preoccupati. Il Tundo gate non cenna a placarsi, anzi rischia di diventare una bomba a orologeria alla vigilia di Natale.
«Fino a quando non avranno i soldi sul loro conto, i dipendenti della Tundo non lavoreranno e noi andremo anche noi a protestare a questo punto» ci dice preoccupata una delle rappresentanti dei genitori
Questa mattina i pullmini per il trasporto disabili a Torino non sono partiti e  solo dopo l’intervento della polizia hanno preso servizio quelli del trasporto per le terapie.
Il personale della Tundo è confluito in via Milano davanti alla sede del Comune di Torino chiedendo che la sindaca Chiara Appendino, che fino ad ora non si è espressa in merito alla questione, accolga un loro rappresentante. Al posto della prima cittadina sono invece stati il vicesindaco Guido Montanari con le assessore Maria Lapietra (trasporti) e Federica Patti (istruzioni) a parlare con i lavoratori, garantendo loro che il Comune provvederà a trovare una soluzione entro Natale. Mentre domani dovrebbe riprendere il regolare servizio delle navette.
Intanto la situazione è sempre più critica in quanto nel nuovo bando non ci sarà la clausola sociale, ovvero quella che garantirebbe ai lavoratori di Tundo, senza stipendio da 5 mesi, di essere assunti anche sotto la nuova azienda.
Martedì inoltre il Comune ha incontrato i sindacati e all’arrivo dei lavoratori dagli uffici comunali si era visto uscire di fretta l’Amministratore Delegatodella ditta Tundo. Nessuno era a conoscenza di questo incontro e nessuno ad oggi sa cosa si siano detti Tundo e il Comune. In ogni caso il 21 Dicembre scade il bando e ad oggi il futuro non è limpido né per questi lavoratori né per questi bambini, i quali sono i soggetti che in questo momento più stanno soffrendo per la mancanza di un servizio che dal 1979, prima volta in Italia, è stato garantito a tutti i cittadini con disabilità.

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