Un sacchetto della spazzatura davanti alla porta di casa del senatore piemontese del Partito Democratico Stefano Esposito. All’interno tre bottiglie incendiarie e un biglietto: «Torna in prefettura, altrimenti farai bum bum ora che non c’è più il procuratore Caselli a proteggerti», si legge. E poi ci sarebbero minacce anche ad altri uomini politici.
Sul posto sono subito giunti gli uomini della Digos per cercare di ricostruire quanto avvenuto e le immagini delle telecamere sono state sequestrate per trovare i responsabili di questo gesto che al momento non ha avuto una rivendicazione.
La bottiglia incendiaria a Esposito è l’ennesimo atto intimidatorio: infatti nei giorni scorsi una molotov è stata lasciata davanti al circolo del Pd di Rivalta, a pochi chilometri da Torino, mentre il 16 dicembre una bomba carta è esplosa nella sede del partito di Renzi e della Cgil a Settimo Torinese, provocando diversi danni alla struttura.
«È con grande preoccupazione che commentiamo l’ennesimo atto intimidatorio contro l’Onorevole Esposito. Gesto che non abbiamo paura di definire terroristico perché è quello il fine che si prefigge». Con queste parole Pietro Di Lorenzo, Segretario Generale Provinciale del Siap, sindacato della polizia. Di Lorenzo evidenzia poi «le coraggiose prese di posizione di Esposito in difesa, senza se e senza ma, delle forze di polizia, delle maestranze, delle ditte e delle Istituzioni sotto continua minaccia dell’ala violenta del movimento No Tav».
«Ci sembra doveroso – conclude – cogliere l’occasione per rivolgere un appello a tutta la classe politica e intellettuale tra cui c’è chi, troppo spesso, giustifica tali gesti e si scaglia continuamente contro le forze di Polizia ma anche chi è stato fisicamente in prima linea in occasioni violente dimostrando, così un assoluto spregio dello Stato e delle sue Istituzioni».
Solidarietà anche dal presidente della Provincia Antonio Saitta: «Non sono bottiglie incendiarie, minacce e intimidazioni a spaventare un parlamentare coraggioso come Stefano Esposito. Sbagliano i terroristi che pensano di ridurre al silenzio chi fa politica per passione civile, crede in quello che fa e nei progetti per il territorio».
«Esprimo la mia vicinanza personale e politica al senatore Esposito ma anche alla sua famiglia – aggiunge Saitta – presa di mira con azioni davvero ingiustificabili: non può che suscitare preoccupazione la parabola dei cattivi maestri di intolleranza e violenza».
Gli fanno eco le parole del sindaco di Torino Piero Fassino: «La pericolosa insistenza con cui l’onorevole Stefano Esposito viene preso di mira da atti di minaccia non è tollerabile – ha evidenziato – Mi auguro che le indagini portino a scoprire i responsabili al più presto, per la sua incolumità e per la prevalenza delle ragioni del dialogo».
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