di Paolo Bogliano
In piazza San Carlo a Torino, nella giornata di ieri, si sono ritrovate quasi un centinaio di persone per esprimere la propria solidarietà agli artisti israeliani che parteciperanno alla kermesse musicale Mito SettembreMusica, in risposta ai ciclostilati appesi ai manifesti nei giorni scorsi. Il volantino che è stato diffuso dai partecipanti al sit-in chiede se è giusto boicottare degli artisti per il passaporto che hanno in tasca e la necessità di rifiutare questa pericolosa deriva razzista. Per aumentare la propria visibilità i manifestanti hanno esposto le foto delle targhe appese ai negozi “non ariani” della Germania nazista.
«Iniziative da non sottovalutare perché nascondono un sentimento antisemita: diffondono inquietudini simili a quelle degli anni Trenta» dice Dario Peirone, il presidente dell’associazione Italia Israele. «Ogni volta che c’è un conflitto si riaccende la protesta – conclude – ma oggi registriamo una pericolosa escalation».
Beppe Segre, rappresentate della comunità ebraica, invita al dialogo: «Apprezziamo le parole di condanna del Sindaco» afferma il presidente della comunità degli 900 ebrei torinesi «Queste iniziative sono frutto di una minoranza. Non bisogna sottovalutarle, ma neanche enfatizzarle».
Gli unici politici presenti sono stati gli esponenti radicali Enzo Cucco, Giulio Manfredi, Alberto Ventrini, il consigliere comunale radicale/Pd Silvio Viale e l’ex consigliere regionale Gianpiero Leo. «In questi giorni – dice Giulio Manfredi della Direzione dei radicali Italiani e segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta. «Vedo grande attenzione critica da parte del Palazzo, sindaco in testa, ad una mostra fotografica che, senza quell’attenzione, sarebbe passata del tutto inosservata. Io, invece, ritengo che la vera cosa scandalosa sia stata l’assenza – coclude Manfredi – alla manifestazione di Italia-Israele, praticamente di due interi Palazzi, dei rappresentanti sia del Comune di Torino sia della Regione Piemonte».