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sabato, 27 Luglio 2024

Torino e smog, i medici lanciano l’allarme: “Servono interventi tempestivi”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

«La situazione dell’inquinamento atmosferico a Torino continua a essere critica ed è fonte di preoccupazione per i possibili danni alla salute: occorre affrontarla con serietà e tempestività».  A lanciare l’allarme è  l’Ordine dei Medici di Torino, dopo che negli ultimi giorni si sono registrati elevate concentrazioni di Pm10 registrate nel capoluogo piemontese.

«Il miglioramento delle concentrazioni di particolato negli ultimi due anni – continuano i medici – sembra attribuibile sostanzialmente all’aumento delle precipitazioni. In ogni caso nei semestri ottobre-marzo, da sempre il periodo più difficile, le concentrazioni medie di Pm10 non sono diminuite. A Torino nel 2018 ci sono stati oltre 120 giorni con aria insalubre, e nell’ultimo rapporto “Ecosistema urbano”, è risultata all’88/esimo posto su 104 città italiane per performance ambientali».

«L’esposizione allo smog – concludono – aumenta il rischio di tumore al polmone e riduce la speranza di vita. Ricerche recenti hanno individuato possibili correlazioni anche con diabete o nascite premature».

Intanto da domani, venerdì 3 gennaio, blocco del traffico per i veicoli diesel euro 4 del 2020: il divieto scatta dalle 8 alle 19, e nelle fasce 8.30-14 e 16-19. Il provvedimento, che resterà in vigore almeno fino a martedì 7. Se le condizioni meteo non cambieranno i blocchi si estenderanno nei giorni successivi al 7.

Oltre a Torino divieto anche per i comuni di Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Settimo, Venaria, Vinovo e Volpiano. Sono esclusi dal divieto i conducenti con più di 70 anni e i possessori di un certificato Isee non superiore ai 14 mila euro annui.

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