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sabato, 27 Luglio 2024

Teorema Saluzzo: un'ala deviata del Pd avrebbe avuto rapporti con la 'Ndrangheta

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Per il procuratore generale del Piemonte Francesco Saluzzo esisterebbe “un’ala deviata del Pd”, che avrebbe avuto rapporti con un boss della ‘ndrangheta, Salvatore “Giorgio” De Masi. Un’ala, sempre secondo Saluzzo, composta da “un paio di esponenti torinesi del Partito Democratico”.
Ma non ci sono nomi, anche perché nessun iscritto al Pd è mai stato imputato nel processo Minotauro. E nonostante questo “il teorema Saluzzo” viene esposto dallo stesso procuratore nella sua requisitoria nel processo d’appello bis dell’inchiesta sulle infiltrazione della mafia calabrese in Piemonte, dove ci sono state sette condanne e in cui al De Masi, ritenuto il boss della locale di Rivoli, sono stati inflitti nove anni di reclusione.

Il procuratore generale Francesco Saluzzo

E proprio dall’inchiesta Minotauro sono emersi contatti tra i politici e De Masi. Fin dal 2010, con lo scopo di incassare voti per le primarie locali.
Non ci sono nomi, ma gli investigatori sentirono gli interessati i quali negarono di sapere che De Masi fosse legato alla ‘ndrangheta.
Così spiega la vicenda Saluzzo: «In realtà a noi risulta che De Masi fosse un personaggio di altissimo livello. Al punto che era addirittura destinato a ricoprire il ruolo di capo della cosiddetta “casa di rappresentanza” che l’organizzazione stava progettando di insediare in Piemonte. Il fatto che fosse lui a tenere questo genere di contatti non era una casualità».
«Io non ho parlato del Pd nel suo complesso. Il Pd non è questo E queste persone non rappresentano tutto il Pd. Senza contare che il fenomeno della ricerca di serbatoi di voti è vasto e ha una portata più generale. Parliamo però di persone che facevano cattiva politica. Senza farsi troppe domande», precisa Saluzzo.
In serata è arrivato il commento del Partito Democratico di Torino: «In merito alle dichiarazioni del Procuratore Saluzzo sulla presunta esistenza di “un’ala deviata del Partito Democratico”, desumibile, secondo il magistrato, dalle carte dell’inchiesta “Minotauro”, crediamo sia utile rifuggire ogni semplificazione».
«Lo stesso Procuratore ha chiarito di non riferirsi al PD nel suo complesso, confermando che nessun esponente è stato interessato dal procedimento penale. Come Partito continueremo a tenere alta l’attenzione coltivando sempre più efficaci anticorpi contro possibili infiltrazioni criminali. La Legalità è uno dei principi guida della nostra azione e continueremo a ritenerlo tale», concludono da Pd.

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