Ormai il sistema lo hanno messo in piedi, e non si ammettono intoppi. Quindi ora bisogna cercare di aggiustare il tiro. Dopo la “gaffe” dei dati di Ltf, la società che gestisce i lavori di scavo del tunnel geognostico al cantiere Tav di Chiomonte, sulla quantità allarmante di polveri sottili, ci si prodiga per ridimensionare e smentire il tutto. Prima Roberto Revello, assessore regionale all’Ambiente e portavoce provinciale di FdI, che parla di una «concentrazione di Pm10 nell’area del cantiere che non è in alcun modo un pericolo per la salute dell’uomo e dell’ambiente», e adesso anche l’Arpa Piemonte, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, dice che «non sono state rilevate criticità ambientali. Tutti i dati sono inferiori ai limiti di legge». È questo quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpa, Angelo Robotto, dopo un incontro in Prefettura a Torino dell’osservatorio tecnico sulla Torino-Lione presieduto dal commissario di governo Mario Virano.
Questo dunque il verdetto dell’Agenzia in seguito alle rilevazioni delle 66 stazioni di monitoraggio, 26 nel cantiere, le altre 40 in un’area esterna di quindici chilometri.
Intanto il neo direttore generale di Ltf, Maurizio Bufalini, fa sapere che lo stato dei lavori dello scavo del tunnel geognostico segue i tempi prestabiliti: «Tutti i lavori – ha aggiunto – stanno procedendo nel pieno rispetto delle regole e delle norme. Diamo un’enorme attenzione al tema ambiente e le decine di migliaia di dati finora raccolti non hanno riscontrato situazioni critiche».
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