Si taglia ovunque, ma non sul Tav. Una sorta di totem la cui integrità non può essere scalfita. E così mentre il governo si arma di bisturi per riuscire a rimanere a galla, distruggendo lo stato sociale, allo stesso tempo si sottolinea la solidità della Torino-Lione. Ormai la vicenda in Valsusa viene gestita più che politicamente alla ricerca di una soluzione, militarmente. Le decisioni prese nelle ultime ore non fanno altro che confermare questa tendenza. Infatti sono in arrivo nuovi uomini per la polizia di frontiera di Bardonecchia, che però verranno utilizzati anche per il cantiere di Chiomonte. Trenta agenti in più che si sommano ai quarantadue attuali, senza considerare il personale già impiegato. Un vero e proprio fortino insomma.
Carlo Cottarelli, commissario della Spending review, preserva il Tav . Con il suo “Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi sul territorio”, chiude trecento uffici di polizia in tutta Italia, ma l’occhio di riguardo, come detto, rimane puntato sul cantiere di Chiomonte dove si scava il tunnel geognostico.
Ottanta poliziotti, guidati da Gian Maria Sertorio, funzionario della Questura di Torino che ha guidato il commissariato di Porta Palazzo e Dora Vanchiglia. Suo omologo il vicequestore Francesco Destro, fino a quando il potenziamento sarà fattivo, quando Sertorio diventerà primo dirigente.
Insomma con l’imminente apertura del cantiere di Susa, la situazione diventa sempre più delicata e quindi questo “rimpinguamento” mira a dare un segnale forte a chi contesta l’opera.
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