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sabato, 27 Luglio 2024

Suk Ponte Mosca, Giusta: ”E’ temporaneo”. Ma manca l’autorizzazione. Lo Russo: “Riqualificare l’area”. M5s: “Ci facciamo carico di un problema sociale”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

di Moreno D’Angelo

Sulla questione mercato suk a Ponte Mosca resta alta la tensione. Contrari i cittadini, contraria l’opposizione, ma la Giunta intende andare avanti. Per l’assessore competente Marco Giusta «il suk si farà lìtemporaneamente e per un tempo breve». Per Luca Deri, presidente della Circoscrizione 7, da sempre contrario al trasferimento del mercato di libero scambio e alle modalità selvagge in cui si è fino ad ora sviluppato, manca l’autorizzazione della Città metropolitana. Deri ritiene che «non sia in questo modo che si va avanti nella riqualificazione del quartiere» e che il mercato di libero scambio dovrebbe realizzarsi con altri criteri. Un punto, quello, della mancanza di autorizzazione, che viene ripreso da tutte le componenti dell’opposizione. Per il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano «l’amministrazione civica si fa beffe degli atti della Città Metropolitana» e aggiunge «la Giunta Appendino continua a comportarsi come se non esistesse una mozione del Consiglio Metropolitano (del 22 dicembre) che impegna la Sindaca della Città Metropolitana a non concedere al Comune di Torino l’area di Ponte Mosca per il mercato di libero scambio». «Assurdo – conclude Magliano – anche sostenere che il libero scambio sia un modo di fare lotta alla povertà e integrazione». Magliano tocca anche la questione della ventilata rotazione del mercato: «Dallo scorso ottobre attendo di vedere il cronoprogramma del “suk a rotazione”: difficile credere che una strategia esista se nemmeno questo documento è disponibile e neanche delle famose “compensazioni” promesse c’è traccia».

Netta la posizione del capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca: «Per noi il suk non dovrebbe essere fatto in nessun luogo, ma visto che si vuole andare avanti su questa idea almeno che venga ospitato lontano dai centri abitati».

Sul suk a Ponte Mosca è polemica anche la consigliera del Pd Chiara Foglietta argomentato sui rischi di un ritorno dell abusivismo e sugli scarsi benefici economici: «A partire dal 2017 nelle casse del Comune nessuna entrata per le attività di libero scambio». E precisa: «La nuova area designata, come correttamente riportato in delibera non è suolo pubblico, ma area privata di proprietà della Città Metropolitana di Torino a cui inevitabilmente l’associazione che gestirà, tramite nuovo bando, il libero scambio dovrà conferire la COSAP, quindi a noi Comune rimarrà solo la Tari. Giriamo quella alle Circoscrizioni per sopperire alle promesse della delibera?». La consigliera del Pd ha ricordato come «l’area di Ponte Mosca fosse stata esclusa dalla passata amministrazione per la collocazione del libero mercato perché è una zona troppo piccola e i territori attorno a Ponte Mosca non sarebbero controllabili dagli agenti di polizia municipale». E inoltre ha sottolineato come «questa area sia molto vicina al mercato del Baloon del sabato» e su questo la rappresentante del Pd solleva un’ulteriore questione: «è verosimilmente credibile che i venditori che non hanno potuto acquistare il famoso voucher si collochino fuori sul Lungo Dora diventando abusivi e che a questi si aggiungano altri venditori abusivi, facendo ripiombare l’area di Porta Palazzo alla situazione Pre ViceSindaco Carpanini, correva l’anno 1999 con l’abusivismo dilagante». In conclusione la consigliera chiama in causa sulla questione l’assessore alle Pari Opportunità: «E’ curioso che l’assessore Giusta in commissione abbia detto che la prima data disponibile per il mercato suk sarà il 20 gennaio quando il Comune dovrebbe prima avvisare la società che gestisce gli ambulanti. Quindi i tempi non tornano. E’ anche curioso affermare che oggi ci vogliano circa sei mesi per modificare il regolamento 316 (che regola il libero scambio) quando in data 21 novembre l’assessore aveva fatto presente le stesse cose. Si sono così persi due mesi» conclude Chiara Foglietta.

Per il capogruppo Pd Stefano Lo Russo «il fatto che la sindaca Appendino e la sua Giunta, nonostante il voto contrario del Consiglio della Città Metropolitana e l’indisponibilità dell’area, continuino a mantenere la decisione sul mercato di libero scambio a Ponte Mosca, è oltre che arrogante anche miope. Non solo, ma impedendo la trasformazione urbana dell’area si produrrà un danno economico rilevante sia alla Città Metropolitana che al Comune di Torino per una zona che invece del libero scambio avrebbe bisogno di riqualificazione».

In difesa dell’operato della Giunta sul “mercato libero” interviene infine il consigliere pentastellato Andrea Russi, presidente della terza commissione lavoro e commercio: «Una scommessa dell’Amministrazione che si fa radicalmente carico di un problema sociale lasciato molto a lungo senza soluzioni, facendone una nuova opportunità per cittadini e territori».

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