di A.D.
Una sigla più o meno giovane, che conta a Torino una decina di persona. Stiamo parlando di “Generazione Identitaria”, che si definiscono «un movimento apartitico indipendente nato il 21 Novembre 2012, per opera di cinque giovani identitari italiani animati dall’amore verso la propria terra e dalla determinazione a salvarne, con l’azione militante, il suo popolo, la sua cultura, il suo ambiente e la sua sovranità politica».
In realtà sono da annoverarsi nella lista dei gruppi di estrema destra, terzaposizionisti (ne destra ne sinistra, tanto cara all’eversione nera degli anni 70-80). Qui a Torino non hanno una sede fisica, ma i simpatizzanti comunicato attraverso social, whattapp, come quasi tutti ormai.
Su di loro sta indagando in queste ore la Digos del capoluogo piemontese, dopo che alcuni striscioni sono stati appesi a Lingotto, davanti ad Eataly, accusata di far lavorare dipendenti non italiani e profughi.
“Generazione Identitaria” italiana ha collegamenti anche con Germania, Austria, Repubblica Ceca e nel suo “programma” parla chiaramente di remigrazione degli stranieri.
Il 20 gennaio scorso otto identitari (alcuni erano studenti residenti in Lombardia) vennero denunciati a Borgosesia dopo aver interrotto «L’Italia sono anch’io», una manifestazione in un cinema sull’integrazione promosso dall’associazione culturale islamica di Borgosesia. Durante il convegno occuparono il palco srotolando uno striscione con la scritta «Remigrazione contro l’islamizzazione».
Ora il blitz davanti a Eataly, poche ore prima dalla “Giornata della Memoria”.