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Leggendo le varie dichiarazioni probabilmente alla fine di questa lunga trattativa sugli aiuti europei in cui è impegnata l’Italia credo che nel nostro dibattito politico tutti i partiti diranno di “aver vinto” e quindi, forse fortunatamente, per la capitalizzazione nei sondaggi elettorali la questione, comunque vada, sarà a saldo zero.

Provando a guardare oltre spero solo che l’esito sia effettivamente efficace per rispondere all’emergenza economica.
È importante recuperare risorse, non farsi legare le mani dai vincoli europei e direzionare in tal senso la trattativa.
Ma è altrettanto importante che questi soldi quando arriveranno in Italia siano ben spesi e non semplicemente re-distribuiti. ll che vuol dire che occorrono idee chiare, un programma definito e comunicato al Paese e una burocrazia pubblica che consenta il loro impiego rapido.

Ricordo solo che siamo ancora il Paese dove in ogni finanziaria si taglia sempre su sanità, scuola e università, nella pubblica amministrazione per comprare un toner di una stampante ci vogliono settimane e poi in una notte, per decreto, si usano miliardi pubblici per “salvare” aziende decotte da amministratori incapaci o disonesti.

Se vogliamo essere onesti intellettualmente prima di gettare la croce sull’Unione europea brutta e cattiva, andrebbe riconosciuto che uno storyboard così appesantisce un po’ la nostra credibilità nella trattativa in corso. Almeno al pari di alcuni egoismi dei nostri partner europei.

Stefano Lo Russo
(capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Torino)

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