-0.8 C
Torino
giovedì, 5 Dicembre 2024

Storia della balestra, com’è fatta e tecniche di utilizzo

Più letti

Nuova Società - sponsor

E’ nel periodo medievale che si ritrovano le origini e le prime tracce in Europa della balestra come arma da caccia e battaglia. La sua diffusione è avvenuta principalmente nei contesti di Germania, Svizzera e Italia. Offriva il grande vantaggio di poter attaccare senza avvicinarsi in maniera eccessiva alle zone di rischio, sia durante le battute di caccia che nelle fasi più aspre delle battaglie, colpendo i bersagli da distanze importanti. Lo svantaggio? Senza dubbio era rappresentato dalla lentezza, legata a doppio filo alla fase – molto meccanica – del caricamento delle frecce o dardi, e dalla grande destrezza richiesta per maneggiarla in modo efficace. La balestra è un’invenzione che è successiva all’arco, dal quale differisce per alcuni aspetti essenziali. Il principio di base è lo stesso, la corda però non viene mantenuta in tensione dal balestriere: è la parte rigida dello strumento a fungere da supporto in questo senso. Inoltre, c’è da dire che da un punto di vista pratico l’arco richiede molta più abilità mentre l’utilizzo della balestra è maggiormente intuitivo. Nel corso delle epoche c’è stata una continua evoluzione della balestra, che era già conosciuta anche in Cina intorno al V secolo a.C.: oggi ne esistono diverse tipologie, suddivise nelle principali macroaree delle balestre per il tiro sportivo, balestre compound e da caccia. 

Occorrono forza e grande concentrazione per maneggiarla

La balestra viene brandita con entrambe le mani e per far questo occorrono sia forza che grande concentrazione per una precisione elevata. I bersagli da colpire possono essere posti anche a distanze molto importanti, inoltre sarà utile sottolineare – sia che siate collezionisti, appassionati di caccia o tiratori sportivi – che l’operazione più complicata è senza dubbio quella del caricamento della balestra. La si deve puntare verso il basso e incoccare la freccia nella corsia apposita. Si dovrà a questo punto mettere la corda in tensione, per poi sollevare la balestra fino a portarla all’altezza della spalla: non rimane a questo punto che inquadrare il bersaglio. La corda potrà essere rilasciata agendo sull’apposito meccanismo, detto ‘noce’, che assicura la corretta trattenuta. Una volta scoccata la freccia sarà necessario riportare il meccanismo nella posizione iniziale, in modo da poter accogliere nuovamente la corda e prepararsi al lancio successivo. La corda delle balestre moderne, di solito impiegate per il tiro sportivo, è composta da filati con un’altissima rigidità. 

Innovazione, precisione e materiali all’avanguardia

Originariamente quest’arma era costituita da un arco in legno o corno, mentre – grazie alla continua evoluzione che l’ha riguardata – al giorno d’oggi si impiegano altri materiali quali fibra di carbonio e alluminio, i quali sono in grado di assicurare un maggior equilibrio complessivo. Sono presenti due flettenti in fibra, dotati di capacità elastiche davvero superiori. Per quanto riguarda infine i sistemi attraverso i quali prendere correttamente la mira, in generi si tratta di ‘cannocchiale’ e tacche di mira. Il primo sistema assicura di effettuare dei tiri con una maggiore precisione, specie in caso di luminosità ridotta, mentre invece il secondo consente di incrementare il livello di maneggevolezza.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano