Sergio Chiamparino e Antonio Ferrentino versano soldi per il movimento No Tav, a sostegno delle spese legali. Sembrerebbe una battuta eppure è quanto sarebbe accaduto, seppur involontariamente, ai due esponenti del Partito Democratico.
Lunedì, infatti, il candidato alla poltrona di presidente della Regione Piemonte e l’ex presidente della Comunità Montana (ora sindaco uscente del comune di Sant’Antonino) erano ospiti alla cascina Roland di Villar Focchiardo per un convegno dal titolo “Oltre la crisi di futuro della Valle di Susa”. Un incontro nel quale Chiamparino ha presentato il proprio progetto di rilancio dell’impresa sul territorio ma, data la fase pre-elettorale, anche un passaggio importante di propaganda per il candidato del centro-sinistra, soprattutto in una zona come quella valsusina in cui la questione della Torino-Lione è ormai da tempo diventata centrale per gli equilibri elettorali.
E proprio la presenza di Sergio Chiamparino era poco gradita al popolo No Tav per le posizioni da sempre fermamente favorevoli all’opera espresse dal candidato Pd, al punto che tempo fa ha invitato a votare il centrodestra piuttosto che le liste contro l’alta velocità. Inoltre l’iniziativa è stata sponsorizzata da Ferrentino, che ha ormai da tempo abbandonato l’opposizione al Tav fino alla recente decisione di candidarsi alla Regione tra le file della lista dell’ex presidente della Compagnia di San Paolo.
Insomma, un cocktail esplosivo che avrebbe potuto provocare un’aspra contestazione all’esterno del locale. Ma il movimento No Tav ha deciso di non dare peso all’iniziativa, scegliendo semplicemente di rinnovare le bandiere col treno crociato che sventolano nei pressi della cascina.
Una scelta che avrebbe trovato l’apprezzamento di Francesco Garzelli e Michele Di Dedda, rispettivamente presidente e vice-presidente della cooperativa che ha in gestione la struttura di Villarfocchiardo, i quali si sarebbero dichiarati vicini alle istanze contro l’alta velocità, secondo quanto riferito da un giornale locale “Luna Nuova”. E in una scelta di coerenza, oltre che di riconoscenza verso la decisione del movimento, avrebbero annunciato, sempre secondo il bisettimanale, di voler devolvere parte del ricavato della serata di lunedì al fondo che sostiene le spese legali degli attivisti No Tav.
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