A ventiquattro ore dalla manifestazione No Tav di domani, vengono annunciate ulteriori misure di sicurezza: notizia di questa mattina è che il Palazzo di Giustizia, Bruno Caccia, verrà completamente evacuato a partire da mezzogiorno di sabato.
La decisione è stata presa tramite un’ordinanza emessa ieri mattina dal procuratore generale Marcello Maddalena.
E anche il percorso del corteo è stato oggetto di una lunga discussione: i No Tav hanno infine ottenuto di poter mantenere la partenza da piazza Adriano come era stato programmato ma la Questura si è imposta perché la manifestazione prosegua poi lontana dal Tribunale, passando per corso Francia invece che per corso Vittorio e raggiungendo la meta finale di piazza Castello tramite piazza Statuto e poi via Cernaia.
Il corteo partirà quindi sì a pochi metri dal Palagiustizia, ma da un Palagiustizia completamente vuoto. Il procuratore Maddalena minimizza la decisione presa, specificando che si tratta solo di una questione pratica per evitare che le auto in uscita dal Tribunale abbiano problemi a muoversi ritrovandosi in mezzo alla piazza gremita per la partenza del corteo.
Eppure il crescendo di annunci di misure di sicurezza di questi ultimi giorni, dalle variazioni del percorso, al probabile posizionamento di reti attorno al Palazzo di Giustizia, fino alle annunciate “misure preventive” da parte della Questura e l’ordinanza di evacuazione, fanno pensare che qualcuno nei corridoi di via Grattoni abbia rievocato i fatti del ’98, quando il Tribunale (all’epoca ancora in costruzione) venne attaccato nel corso di una manifestazione.
Il movimento No Tav ha però assicurato nel corso della conferenza stampa di ieri che il corteo di domani pomeriggio sarà una marcia pacifica, nonostante le provocazioni e il clima di tensione creatosi in queste ore.
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