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sabato, 27 Luglio 2024

Smat resta società per azioni, il voto dell’assemblea soci

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Non sarà modificato l’assetto societario di Smat. È quanto deciso dall’assemblea dei soci eccezionalmente riunitasi allo Stadio Olimpico di Torino.

A votare favorevolmente al passaggio in società consortile sono stati il 20 per cento dei soci per un totale del 65 per cento delle azioni. Mentre da statuto si sarebbe dovuto raggiungere il 75 per cento di quote e 40 per cento di teste. 

Dunque nonostante l’appello della sindaca di Torino Chiara Appendino che a apertura della seduta aveva precisato come si trattasse di “una decisione politica” per cui il Consiglio comunale di Torino ha chiaramente espresso la sua volontà, la maggior parte dei sindaci ha votato contro, confermando l’assetto attuale. 

L’assessore all’ambiente di Torino, Alberto Unia, ha commentato il risultato del voro: “Abbiamo lavorato un anno e mezzo confrontandoci con tutti i comuni e, anche tenendo conto delle risultanze di uno studio che confermava la possibilità di effettuare l’operazione di modifica della forma societaria, abbiamo perseguito con determinazione l’obiettivo di trasformare Smat da società per azioni in azienda consortile ma, nonostante il nostro impegno e il chiaro indirizzo del Consiglio comunale della Città di Torino, ha prevalso la linea della conservazione dell’attuale status societario”.

“Con il voto di oggi la maggioranza dei sindaci ci chiede di continuare con questo assetto societario. Ora ci dedicheremo alle nostre attività di sviluppo della società, consolidamento e manutenzione ordinaria e straordinaria di un territorio molto vasto” ha commentato il presidente di Smat Paolo Romano, che nel voto di oggi vede anche la conferma della “buona gestione della società, che è in grado di dare un servizio adeguato”. “Ora investiamo sul canale mediano della città di Torino e il grande impianto della Valle Orio” conclude Romano. 

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