di Moreno D’Angelo
E meno male che si trattava di moduli per iscriversi in alcune scuole britanniche quelli che distinguevano tra italiani, “italiani siciliani” e “italiani napoletani”. Una imbarazzante gaffe per la quale sono arrivate le scuse del Foreign Office.
«L’Italia si è formata nel 1861». ha ricordato con raffinato sarcasmo l’ambasciatore d’Italia a Londra Pasquale Terracciano, dopo aver presentato una formale protesta con la richiesta di una immediata rimozione di quella che è stata definita «indebita caratterizzazione pseudo-etnica, che nulla ha a che fare con l’importanza dei genuini connotati regionali o dei dialetti italiani», ha ricevuto una telefonata che preannuncia le formale di scuse. E’ stato anche comunicato che i moduli con le distinzioni etnico linguistiche tra italiani del sud saranno corrette. Dalle segnalazioni di alcuni genitori allibiti si è passati alla protesta ufficiale. Per giustificare la gaffe si è riferito all’intenzione d’identificare inesistenti esigenze linguistiche particolari per garantire un ipotetico sostegno. Come se gli studenti meridionali fossero una sorta di categoria di serie B. Una categoria in cui si distinguono molti valenti ricercatori. brillanti studiosi e migliaia di lavoratori in ogni settore che operano a Londra. Terracciano ha ironizzato su queste motivazioni:«di buone intenzioni e’ lastricata la strada dell’inferno, specie quando diventano involontariamente discriminatorie, oltre che offensive per i meridionali».
L’ambasciatore ha inoltre precisato come l’episodio si inserisca nel clima del “dopo Brexit” e che «rifletta anche “nella grave carenza di conoscenza della realtà italiana e nell’ignoranza diffusa su altri Paesi, riproponendo, come in una sgangherata macchina del tempo, una visione tardo ottocentesca della nostra immigrazione. E forse dell’Italia tout court». Stranamente nelle distinzioni non si è presa in considerazione l’etnia padana.