di Moreno D’Angelo
Qualche piccolo fiocco di neve non può essere la giustificazione, visto i lunghi portici che portano fino alla lapide che ricorda la strage fascista del 1922, quando le camicie nere assalirono la Camera del Lavoro uccidendo 11 persone.
Per raggiungere in Piazza XVIII dicembre, a due passi da Porta Susa, da, ad esempio Palazzo di Città, si può arrivare anche a piedi, quando piove o nevica, con pochi rischi di restare inzuppati. A quanto pare non ha pensato in questo modo l’assessore ai trasporti e alla viabilità Maria Lapietra, la quale si è presentata davanti ai consiglieri della Circoscrizione 1, che erano li ad attenderla per la commemorazione, con tanto di auto blu (grigia), un’ Alfa Romeo 156 con autista. Con lei anche un suo assistente.
Non ci sarebbe nulla di male visto che, per mille impegni, chi amministra la città è legittimato all’utilizzo di un auto di servizio. Questo per assessori e sindaco, non certo altre figure del loro entourage (il nostro riferimento non riguarda lo staffista di Lapietra ma, altri personaggi “più in alto di lui” che avrebbero utilizzato l’auto blu non avendone diritto).
Quello che fa storcere il naso è che proprio l’assessore Lapietra sia una delle più convinte sostenitrici dell’utilizzo della bicicletta da parte dei torinesi come mezzo alternativo alle quattro ruote. Non solo: che i pentastellati hanno parlato di tagli ad uno dei simboli del potere, che invece utilizzano, come chi amministrava in passato.
Non vorremmo che sia tutto solo mera propaganda e che alla fine la tanto odiata auto blu faccia comodo anche al più fervente degli ambientalisti.