Toni accesi in Sala Rossa e scambio di battute al vetriolo tra la sindaca Chiara Appendino e il suo predecessore Piero Fassino. Un battibecco che ha riportato alla memoria la campagna elettorale di un anno fa. Tema principale i conti della città, dopo l’illustrazione che l’assessore al Bilancio Sergio Rolando ha fatto della relazione della Corte dei Conti.
Piero Fassino infatti non ha perso occasione per ribadire «i risultati positivi» della sua amministrazione a differenza di quella attuale che non ha «una politica delle entrate, una visione o un progetto per la città e l’assestamento – ha aggiunto – rivelerà la vostra inadeguatezza a gestire le risorse della città».
A Fassino ha risposto la sindaca Appendino precisando che «quando si eredita una macchina in corsa – ha detto – non la si deve solo guidare, ma capire che auto è, quante ruote e quanta benzina ha, dov’è lanciata». Per Appendino la colpa del suo predecessore è che è «per 5 anni ha continuato a dire di aver ereditato una Ferrari quando invece era un’auto con al massimo una ruota su 4 e con benzina per un anno. Io avrei preferito ereditare una amministrazione con i conti a posto ma non è così e non perché la sindaca Appendino è incapace e l’ex sindaco Fassino era capace ma perché lui non ha voluto raccontare quale fosse la situazione».
«Cercheremo di evitare il ricorso al predissesto ma bisogna essere tutti onesti intellettualmente. L’unico nostro obiettivo è risanare i conti sella città ma bisogna raccontare le cose come stanno e il contesto in cui siamo è un sostanziale disequilibrio strutturale che prevede un forte risanamento. E se non avviene in tempi stretti e con un piano credibile porterà il rischio è il predissesto» ha concluso la sindaca.
A proposito di automobili è un anno che chi guida oggi si ha la sensazione che lo faccia guardando gli specchietti retrovisori. Ma il tempo del “chi c’era prima” è ormai al termine, mentre le nuvole nere del predissesto si avvicinano sempre di più verso Palazzo di Città.