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venerdì, 6 Dicembre 2024

Sciopero generale, una bara per Renzi

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Una bara per l’ultimo solenne saluto ai diritti dei lavoratori. A darne il lieto annuncio, Matteo Renzi e il suo governo. Scendono in piazza così i lavoratori toirnesi, nel giorno dello sciopero generale che coinvolge l’intero Paese. L’appuntamento nel capoluogo piemontese era a piazza Solferino,  dove i manifestanti hanno protestato contro il governo Renzi, Jobs act privatizzazione della sanità e altro ancora. Lavoratori sfruttati che chiedono diritti e dignità per un futuro migliore, perché lavoro non sia sinonimo di sfruttamento. Tanti anche gli immigrati, i rifugiati e i richiedenti asilo nella folla che ha riempito le strade del centro, per dire no agli impieghi-schiavitù, sventolando le bandiere Usb e Cobas.
Lo scopo, far sentire la propria voce e gridare a chi governa di ripristinare l‘articolo 18 ed estenderlo a tutti, «per non essere ricattati dal padrone, cancellando il supermarket di contratti precari», e creare un piano pubblico per ripostare la disoccupazione a livelli pre-crisi e un vero salario minimo nei contratti nazionali. Poi tutti in corteo per chiedere lavoro, reddito, diritti, dignità e permesso di soggiorno. Non sono mancati i lanci di uova contro le agenzie immobiliari e scritte “ladri” sui muri delle vie del centro, frutto di una rabbia alimentata dall’incertezza di un futuro sempre più confuso, e da un governo che sembra «istituzionalizzarela precarietà».
 
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