Una bara per l’ultimo solenne saluto ai diritti dei lavoratori. A darne il lieto annuncio, Matteo Renzi e il suo governo. Scendono in piazza così i lavoratori toirnesi, nel giorno dello sciopero generale che coinvolge l’intero Paese. L’appuntamento nel capoluogo piemontese era a piazza Solferino, dove i manifestanti hanno protestato contro il governo Renzi, Jobs act privatizzazione della sanità e altro ancora. Lavoratori sfruttati che chiedono diritti e dignità per un futuro migliore, perché lavoro non sia sinonimo di sfruttamento. Tanti anche gli immigrati, i rifugiati e i richiedenti asilo nella folla che ha riempito le strade del centro, per dire no agli impieghi-schiavitù, sventolando le bandiere Usb e Cobas.
Lo scopo, far sentire la propria voce e gridare a chi governa di ripristinare l‘articolo 18 ed estenderlo a tutti, «per non essere ricattati dal padrone, cancellando il supermarket di contratti precari», e creare un piano pubblico per ripostare la disoccupazione a livelli pre-crisi e un vero salario minimo nei contratti nazionali. Poi tutti in corteo per chiedere lavoro, reddito, diritti, dignità e permesso di soggiorno. Non sono mancati i lanci di uova contro le agenzie immobiliari e scritte “ladri” sui muri delle vie del centro, frutto di una rabbia alimentata dall’incertezza di un futuro sempre più confuso, e da un governo che sembra «istituzionalizzarela precarietà».