Dopo molti anni la Regione Piemonte torna a investire sull’edilizia sanitaria. Un piano complessivo da quasi 1 miliardo e mezzo di euro. Dall’8 gennaio è in discussione in Commissione Sanità del Consiglio regionale del Piemonte un nuovo tassello di questo ambizioso programma, la delibera su altri interventi sugli ospedali per un totale di 72,5 milioni di euro. Ma a complicarne l’iter di approvazione è l’ostruzionismo del gruppo pentastellato che in Commissione ha presentato diverse decine di emendamenti che ne hanno rallentato la trattazione. Il M5S sostiene che si tratta di emendamenti di merito, ma nel dibattito emerge chiaramente quali sono i due temi su cui si stanno opponendo: l’ingresso dei privati alla costruzione della nuova rete ospedaliera e il progetto Parco della salute di Torino, nonostante il sostegno incondizionato ottenuto dal Comune di Torino.
Il testo punta a rivedere buona parte della rete ospedaliera, al cui interno sono presenti ospedali troppo vecchi tanto da essere causa di numerosi problemi e di costi di manutenzione ingenti. Sui due progetti più noti, i Parchi della Salute di Torino e Novara, è già arrivato il via libera da Roma.
«In parallelo sono state individuate le risorse per gli ospedali unici dell’Asl To5 e del Vco, per completare Verduno e Valle Belbo e per potenziare Fossano, Saluzzo e Savigliano, l’ammodernamento di reparti e pronto soccorso di strutture come il San Luigi e Alessandria» ha spiegato l’assessore Saitta.
Sul Parco della Salute di Torino e la Città della Salute il Consiglio comunale di Torino ha approvato la variante urbanistica necessaria per la realizzazione dell’opera.
Per la realizzazione dei nuovi ospedali (Torino, Novara, Asl To5 e Vco) la Regione ha adottato la modalità del partenariato pubblico-privato.« E’ l’unico modo – ha precisato Saitta – che ci può consentire di far partire realmente i lavori”. Il M5S in Consiglio regionale si oppone a questa modalità, senza però individuarne un’altra altrettanto concreta per procedere al programma di edilizia sanitaria».
La realtà è che è necessario trovare formule differenti di finanziamento, che non contemplino solo il contributo pubblico, ricordando comunque che al privato non spetterà in nessun caso la gestione della parte sanitaria. «Sarebbe bello vedere la politica confrontarsi nell’ambito del possibile, non solo esercitarsi in quello dell’impossibile. E’ evidente che con la campagna elettorale entrata nel vivo, dubito che si possa andare molto lontano».
Dalla prossima settimana si interrompono i lavori istituzionali, se ne riparlerà dopo il 4 marzo.