Ci sono anche Tav (linea alta velocità Torino-Lione) e Sitaf, (Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus), sotto la lente d’ingrandimento della Commissione speciale antimafia del Comune di Torino, presieduta dalla consigliera del Pd, Fosca Nomis, che proprio oggi ha presentato la relazione del lavoro svolto negli ultimi due anni.
Un rapporto conclusivo approvato all’unanimità dalla Sala Rossa con una mozione, con la quale oggi anche sindaco e Giunta s’impegnano a una serie di adempimenti per la tutela della legalità del territorio, come il sostegno e collaborazione con gli sportelli antiracket e antiusura, all’incremento di iniziative per la tutela delle fasce più vulnerabili che rischiano la dipendenza da gioco d’azzardo e nel richiedere un intervento legislativo alla Regione Piemonte per la limitazione del gioco… e tanto altro ancora.
Ma, cosa più importante, sono stati approvati anche due emendamenti alla mozione: uno, il cui primo firmatario è il consigliere della Sala Rossa Michele Curto, di Sel, con il quale si impegna il Comune ad approfondire il tema di appalti e grandi opere, con particolare riferimento al monitoraggio di Tav (per le quali già in passato hanno indagato ma senza grandi risultati, scoperchiando solo un calderone ricco di domande ancora senza risposte). E poi ancora la filiera Sitaf. Oggi la Sala Rossa chiede «l’armonizzazione della normativa tra Italia e Francia in materia», con lo scopo di approfondire modello di gestione e controlli messi in atto in occasione delle Olimpiadi invernali 2006 e uno studio conoscitivo sul sistema di sovrafatturazione tra le imprese controllate da Ilario D’Agostino, imprenditore di origini calabresi legato alla ‘ndrangheta.
«Ringrazio la Commissione per i lavori svolti e per l’opera di collettore delle cose che accadono in città, tra i cittadini e la Procura – ha detto Curto – Non possiamo però fermarci qui. I lavori della Commissione dovranno continuare» chiosa il consigliere, soddisfatto ma risoluto che alla fine del suo discorso invita a fare una riflessione sul cosiddetto “Sistema D’Agostino”, ovvero sulle infiltrazioni mafiose nel campo dell’edilizia che negli ultimi 30 anni hanno tratto i loro maggiori benefici sul territorio per quasi 20 anni, a discapito di onesti imprenditori.
Il secondo emendamento, di cui la prima firmataria è Paola Ambrogio, consigliera comunale di Fratelli d’Italia, impegna la Città a monitorare i fenomeni di infiltrazione mafiosa e riciclaggio di denaro nelle attività ricettive e di somministrazione pubblica.
L’Ambrogio, nel suo intervento in aula sottolinea la cura con cui sono stati trattati argomenti di grande interesse, «lavorando su racket, appalti, gioco d’azzardo illegale, Tav e grandi opere, coinvolgendo la Prefettura, gli attori locali, le aziende partecipate e i nostri uffici, ma anche le scuole e le associazioni» conclude la consigliera nonché vicepresidente Commissione Speciale Legalità. Più critico Luca Cassiani, Pd: «Apprezzo la mozione in votazione, ma non condivido l’invito alla Regione Piemonte a legiferare in modo restrittivo su una materia, quella del gioco d’azzardo legale, che vede già una rigorosa normativa nazionale. In questo modo si impedirebbe di fare a Torino ciò che è consentito altrove. Non si può riservare al gioco d’azzardo legale lo stesso vigore con cui si combatte l’illegalità». Anche il sindaco di Torino Piero Fassino ha espresso il «pieno apprezzamento» da parte sua e della Giunta nei confronti del lavoro svolto
dalla Commissione Speciale, istituita dal Consiglio Comunale di Torino il 19 marzo 2012 fino al 31 dicembre 2014, con bel 92 le sedute effettuate.
«Un tema oggetto di particolare attenzione sono state le gare di appalto – ha sottolineato la presidente Nomis – un ampio lavoro di ricognizione è stato fatto con gli uffici competenti del Comune e le sue aziende partecipate che sono stazioni appaltanti».
«Sono inoltre state oggetto di approfondimento le modalità di aggiudicazione delle gare da parte del Comune – ha aggiunto la Nomis – con particolare attenzione al criterio del massimo ribasso, considerato che negli ultimi anni i ribassi sono passati da una media del 20% al 40/45%, (e fino ad oltre il 50% per alcune partecipate), da un lato rispondendo alla contrazione di risorse della Pubblica Amministrazione e alla necessità di individuare un criterio oggettivo nell’aggiudicazione di un bando, ma dall’altro – ha concluso la presidente – esponendo le aziende sane a rischi imprenditoriali elevati».
I consiglieri comunali che hanno fatto parte della “Commissione Consiliare Speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi”, oltre alla già citata presidente Fosca Nomis, e alla sua vice Paola Ambrogio, anche Vittorio Bertola, M5s, Luca Cassiani, Pd, Michele Curto, Sel, Raffaella Furnari, Ncd, Marco Muzzarelli, Pd, Fabrizio Ricca, Lega Nord, e Giuseppe Sbriglio, con Sbriglio insieme.
«Condivido la mozione di accompagnamento e l’impegnativa – ha detto il primo cittadino alla fine dell’incontro – e confermo l’intenzione di operare secondo le linee indicate dalla Commissione Speciale».