Di Moreno D’Angelo
C’è anche il traffico di plichi contenenti droga tra i reati, in sensibile aumento, sventati sotto il Cupolone nel 2014. Un sorprendente elenco di misfatti dove non manca nulla: dal traffico e detenzione di materiale pedopornografico alla pirateria informatica, per non parlare dei giri illeciti di valuta e vari reati finanziari che hanno preso di mira lo Ior (Istituto Opere religiose). Si sono registrati pure furti di beni dagli appartamenti della Santa Sede. E’ quanto emerge dalla relazione del promotore di giustizia, avvocato Gian Maria Milano, per l’apertura dell’anno giudiziario presso il Tribunale Vaticano.
Con ingegnosi sistemi l’arguta gendarmeria vaticana ha sventato raggiri legati a un traffico di droga riuscendo anche a cogliere con le mani nel sacco i responsabili di questi raffinati intrighi. I pacchi con la droga (si tratta di pochi casi) arrivavano o passavano dalla Germania e risultavano spediti a indirizzi fantasma. Con pazienza si è atteso chi si è presentato al ritiro.
Il procuratore nella sua relazione ha ricordato come in un caso, un’operazione in collaborazione con diverse polizie europee impegnate a capire chi stesse dietro a questo traffico di stupefacenti, fu vanificata da uno scoop dell’autorevole periodico tedesco Bild sul traffico di droga in Piazza San Pietro che mise in guardia il misterioso beneficiario che non si presentò al ritiro della merce.
In Vaticano nel 2014 non sono mancate le accuse di appropriazione indebita per l’economo della basilica pontificia di Santa Maria Maggiore indagato aver sottratto o distorto l’uso di beni del patrimonio. Rischia invece sette anni di carcere l’arcivescovo Jozef Wesolowky con l’accusa di pedofilia portata avanti dalla magistratura di Santo Domingo. L’ex nunzio ha passato quaranta giorni nella stanza cella della Penitenzieria Apostolica e in attesa del processo può uscire dallo Stato Vaticano.
L’attività info investigativa ha fatto emergere – secondo quanto espresso nella relazione – due casi, definiti di differente gravità, di detenzione di materiale pedopornografico. Il Pg vaticano relatore ha sottolineato come per fronteggiare i reati che si manifestano via web sia fondamentale l’importanza delle intercettazioni. Intanto nelle prigioni vaticane risultano detenute sei persone tra i quali vi è Marcello Di Finizio noto per i suoi tentativi di scalare i costoloni della cupola di San Pietro, e l’ucraina Iana Aleksandrovna Azhdanova, del gruppo femminista ucraino “Femen” salita alle cronache per un blitz in cui si è denudata davanti presepe di San Pietro. La bionda ucraina è stata arrestata per vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto.